La scuola, lo stencil, i muri, l’immagine
di behind
Il terzo incontro
Ambrosoli, Calamandrei – WOW che bella Impresa!
Il terzo incontro prevede la realizzazione di un’immagine con gli stencil preparati la volta scorsa.
Metto a disposizione un album di cartoncini colorati e come sfondo scegliamo insieme un bel verde brillante. L’immagine (un ragazzo che salta urlando in un megafono) avrà delle parti arancioni, bianche e nere. Quindi con l’uso di colori acrilici, spugne e pennelli ecco che l’immagine pian piano prende forma. Il risultato finale è veramente apprezzabile e i ragazzi mi sembrano molto soddisfatti.
Abbiamo ancora un po’ di tempo, propongo con gli stessi stencil (riutilizzabili più volte) di realizzare un’altra opera, ovviamente uguale alla prima ma con colori differenti.
Uno dei partecipanti come sfondo sceglie un cartoncino marrone. La figura sarà bianca nera e verde acido. Man mano che si lavora asciughiamo cartoncini e stencil con un asciugacapelli che ho portato per velocizzare i tempi di realizzazione. Anche stavolta l’immagine finale viene molto bene, anzi meglio della prima. Uno dei ragazzi mi sembra veramente contento e compiaciuto. Si porterà tutto a casa: sia gli stencil (che potrà usare di nuovo) che le opere prodotte.
Sistemiamo il materiale ma prima di salutarci abbiamo ancora cinque minuti.
Dopo un breve confronto mi dicono che hanno pensato al soggetto della nostra parete e vorrebbero fare qualcosa inerente alla loro scuola, dove si studia meccanica. Quindi ovviamente qualcosa legato alle macchine, forse ricreare un’officina, o una macchina con il cofano aperto e un meccanico che l’aggiusta. Insomma, andare in questa direzione.
Per me va bene. Compito della settimana, fare una ricerca di immagini che ci potrebbero servire ed ispirare.
Alla prossima settimana.
Al quarto incontro Partecipanti 0!!
Piove… ma mi fermo un’ora.
Capisco il perché da una telefonata di uno dei miei giovani partecipanti.
Lo spazio del laboratorio deve essere garantito, la porta girevole (chi vuole viene e poi se ne va, poi torna poi se ne va) è una delle caratteristiche per la tenuta di questo progetto, anche se non è semplice, soprattutto per i mastri d’arte.
Lo spazio che apriamo all’interno delle scuole il pomeriggio è uno spazio dedicato agli studenti, per fare, per operare, per attività che seppur non direttamente riconducibili alla sfera dell’apprendimento, servono a stimolare altre competenze, utili per il curriculum ma anche per coltivare nuove passioni ed esperienze
Lo spazio c’è, utilizzarlo è un passo ulteriore.
Tanti pensieri si accavallano e mi chiedo come posso rilanciare l’iniziativa, far comprendere meglio il senso di quanto si sta facendo, legarlo al percorso scolastico, coinvolgere altre persone….
Rifletto sulla mia frustrazione e condivido con i colleghi, in un incontro successivo i pensieri che mi affollano la mente e le idee per un possibile ri-coinvolgimento…
Pensiamo ad una modalità classica …ma ad un certo punto… un’intuizione… stimoliamo la curiosità…
Il quinto incontro
La partecipazione, nonostante la strategia di esporre a scuola delle grandi immagini fatte con la tecnica dello stencil, per incuriosire i ragazzi e invogliarli a prendere parte all’attività, non sembra, per ora, aver ottenuto gli effetti sperati. L’idea inziale di lavorare su delle immagini ricavate da foto in cui ragazzi diventano direttamente i soggetti, viene accantonata, anche perché i partecipanti non se la sentono di ‘esporsi’, in prima persona.
Ci confrontiamo di nuovo sulla ricerca delle immagini fatte e sui vari spunti che potrebbero ispirare il nostro murales. Analizziamo diverse possibilità e dopo vari scambi e tentativi ci troviamo concordi sul soggetto da realizzare.
Individuiamo allora un altro tipo di immagine. Ne scegliamo una molto dinamica, che andremo ad elaborare con un programma di grafica. Rappresenta una macchina in stile anni ’50 che avanza sfrecciando, allontanandosi da un cielo minaccioso, con tanto di trombe d’aria ad inseguirla. Dobbiamo trasformare l’immagine secondo le nostre esigenze e farla diventare uno stencil. La valenza è più che altro estetica, non c’è intenzione di dare nessun messaggio specifico. Rimane comunque l’intenzione di rappresentare qualcosa che abbia a che fare con le macchine, visto che è una scuola con indirizzo meccanico.
Elaboriamo la nostra immagine con il computer, finché non fa al caso nostro.
Siamo pronti per disegnare gli stencil
Ci serviamo dell’uso di un proiettore, per riportare in grande l’immagine da disegnare sui fogli di pvc, che diventeranno poi le maschere che andremo a rullare sul muro.
I ragazzi sono elettrizzati dall’uso del proiettore, anche perché l’immagine sul muro, se pur proiettata, così grande, ci dà già l’idea di quello che sarà il risultato finale. E piace molto a tutti.
Riportiamo sul pvc tutti segni a pennarello che ci servono e definiamo spazi, forme, livelli e dimensioni.
Ora è tutto pronto per essere intagliato. Ma è ora di andare.
La fase di intaglio è rimandata alla settimana prossima.
Come?
Visto che lavoriamo in uno spazio non visibile all’interno di una sola scuola, gli studenti arrivano da due scuole diverse, la parete dipinta sarà in una scuola sola?
L’idea è preparare un’immagine a grandezza naturale da appendere all’ingresso di entrambe le scuole… la preparo, la porto, la posiziono ed adesso aspetto di vedere gli esiti.
Eccoli!!!
Il murales è terminato, come previsto prima delle vacanze natalizie… è frutto del progetto lavorativo e dell’idea di futuro di chi l’ha fatto, rappresenta le possibilità che la scuola offre: l’immagine del proprio lavoro, l’immagine della possibile applicazione degli apprendimenti scolastici, il sogno del futuro visibile sul muro.
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