Ho puntato sette sveglie

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Ho puntato sette sveglie

Un ruolo ben definito

Pulito.

Varco le porte delle case altrui con obbiettivi precisi.

Mi guardo in giro, osservo ogni piccola attenzione, seguo gli sguardi, respiro frustrazioni e sentimenti forti ad ore differenti.

Sono immersa nella loro quotidianità.

Ma non ne faccio parte.

Io sono io e loro sono loro.

Quanto è difficile a volte rimarcare chi sono, ricordare il perché sono lì.

A volte mi lascio andare e faccio anche ciò che non dovrei.

Sbaglio. In continuazione.

Poi arrivano quelle due settimane sante…

Quelle che aspetto da tutto l’anno e ricordo che non sarò reperibile, che spegnerò il telefono, quello che non spengo mai (si capo, so che leggerai…. è così, sono colpevole) perché sarò in ferie.

Anche se questa testa ci metterà un po’ a capirlo perché ho in mente l’organizzazione e gli impegni di quattro famiglie più o meno numerose. Io, che non riesco nemmeno a programmare il forno a microonde da tanto che sono stordita e invece a lavoro divento quasi maniacale.

Ho bisogno di staccare e di non pensare a niente. Me lo ripeto da giorni, forse mesi, eppure c’è sempre quel tarlo che mette in dubbio il fatto che sia tutto sotto controllo…

Così, la sera della vigilia della partenza mentre sistemo le ultime cose e mi decido a spegnere quel coso li infernale… mi arriva un messaggio dall’ultimo “adolescemo” che mai avrei pensato di sentire…

oh Vale, Ho puntato sette sveglie così magari mi alzo davvero in orario e tu non devi chiamarmi 50 volte domani mattina… perché sei in ferie giusto? Fai la brava! Notte

Una (non è vero sono mille) lacrime.

E un sorrisone grosso così.

Ora sì. Lo posso dire.

Chiuso Per FERIE. <3

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