No smoking area

di

no smoking area - educativa di corridoio

Mi ha colpito: una sorta di opera d’arte con “cicchi” di sigarette e saliva che qualche novello avanguardista ha pensato di collocare sopra la scritta, già presente da tempo. Il risultato è discutibile, fa anche un po’ ribrezzo. Mi sono provocatoriamente chiesto se possa considerarsi un’installazione artistica.

Inciviltà? è indubbio. Protesta? può darsi.

Di sicuro una risposta a un divieto sacrosanto, ma non per questo ovvio.

I ragazzi ti chiedono perché, se sono maggiorenni, non possono fumare all’interno della scuola o, in alternativa non possano uscire dalla scuola, per fumare e rientrare poco dopo.

Perché poi lo scarto sta lì, non bastano le multe né le ramanzine degli insegnanti, le questioni vanno un po’ più a fondo.

In questo anno ho constatato di persona che la questione “fumo” all’interno delle scuole non è cosa di poco conto; e di non facile gestione, al di là di qualsiasi considerazione.

Lo è invece l’accesso alle sigarette. Qualche giorno fa un tredicenne stava prendendo un pacchetto di Camel dal distributore automatico.

Una politica antifumo che investe anche il nostro lavoro, per arginare l’avanzare delle dipendenze e promuovere il benessere.

Non è un’opera d’arte, e meno male, ma mi ha fatto pensare.

Tommaso

Regioni

Ti potrebbe interessare

“Non è colpa mia, è il naso che scivola”

di

Era marzo quando si facevano le prime interviste nei luoghi della “movida” e qualche sconsiderato, o forse criminale, diceva e sosteneva che,...

Scivolavo come Piᾳtek

di

Sono all’ I.T.I.S., un po’ frastornato dal grande spazio della scuola; tre piani di studenti, professori, collaboratori scolastici, laboratori e macchinette. Una...

È passato più di un mese

di

È passato più di un mese ormai dal 21 febbraio, riguardiamo l’agenda di quella settimana: lunedì: i ragazzi e le ragazze dell’Einaudi...