Astrolabio, progetto di sviluppo delle comunità
di borgoretecooperativasociale
Il progetto Astrolabio propone una metodologia che trova i suoi fondamenti nella psicologia di comunità.
Lavorare con la comunità significa accettare la sfida di compiere un lavoro di ricerca e di ricomposizione: ricerca di significati e di connessioni, ricomposizione di un tessuto, di un “noi” che accetta di assumere una responsabilità condivisa, di collaborare e partecipare a percorsi di sviluppo di relazioni fra persone e gruppi. Anche quando il processo nasce da un conflitto, dal danno che il comportamento deviante/dissociale arreca alla comunità nel suo insieme, oltre che al singolo individuo direttamente coinvolto.
Attraverso il percorso di formazione a tutti gli operatori coinvolti è stata proposto di accettare la sfida, di abbandonare, in qualche misura, la propria metodologia per aprirsi al “metodo della complessità” che richiede di pensare senza mai chiudere i concetti, di spezzare le sfere chiuse, di ristabilire le articolazioni tra ciò che è disgiunto, di sforzarci di comprendere la dimensione multidimensionale, di pensare con la singolarità, con la località, con la temporalità, di non dimenticare mai le totalità integratrici.
Nel mese di ottobre si sono costituiti i Gruppi Operativi Locali, e quindi sono cominciate ad arrivare le prime richieste di presa in carico, circa 15 minori residenti nella provincia di Perugia e di Terni.
Nel mese di novembre ha preso il via, nei diversi territori e per ciascun minore, il paziente lavoro di “tessitura” delle trame che dovranno portare alle conference di comunità.
Ciascuno, nello svolgimento di questo lavoro, sarà guidato dall’immagine di una comunità dove le persone esprimono regolarmente i propri sentimenti a qualcun altro, compresa la rabbia, in un modo sicuro e rispettoso, e dove il conflitto di solito raggiunge una rapida risoluzione.
Una comunità in cui le persone si confrontano abitualmente l’una con l’altra per il loro comportamento inappropriato e dove ci si aspetta che coloro che hanno fatto la cosa sbagliata riflettano su cosa hanno fatto, chi hanno danneggiato e in che modo e poi suggeriscano come possono riparare quel danno.
Una comunità in cui le persone si incontrano regolarmente in cerchio con i loro pari per aiutare a gestire il comportamento e persino affrontare problemi cronici, come l’abuso di sostanze. Una comunità in cui coloro che hanno autorità coinvolgono attivamente le famiglie e talvolta le famiglie allargate in questioni critiche, come stabilire obiettivi per il trattamento o decidere dove dovrebbe vivere un/a giovane abusat* o pianificare come supportare un componente della famiglia nel mantenere la sobrietà. Una comunità in cui le persone riducono al minimo i pettegolezzi e cercano di affrontare le preoccupazioni e i conflitti in modo onesto e diretto.
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