A Modena “Donne di Scienza” al Festival della Cultura tecnica

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Per Affido Culturale, progetto nazionale selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per contrastare la povertà educativa minorile, anche in Emilia Romagna si racconta “Donne nella Scienza”.

È dal 2014 infatti che esiste uno speciale spazio dedicato a sostenere l’istruzione e la formazione tecnica e scientifica: Il Festival della Cultura tecnica.

Nata a Bologna per valorizzare l’arte del “saper fare” e le connessioni tra il fare e il pensare in tutte le possibili declinazioni, la rassegna è cresciuta sempre di più per interesse e partecipazione. Dal 2018, infatti, la diffusione del format è diventata regionale.

Il tema: Sviluppo sostenibile e Resilienza

Il tema della settima edizione “Sviluppo sostenibile e Resilienza” è stato affrontato in due mesi (ottobre-dicembre 2020) di eventi e iniziative ispirati ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Lo scopo? Coinvolgere il sistema scolastico-formativo, le istituzioni, il sistema produttivo, le associazioni e la cittadinanza nelle opportunità offerte da una istruzione a trazione tecnico-scientifica.

Femminile – plurale

Questa edizione ha ospitato (online) tra gli altri, un convegno che ha visto una grande partecipazione: “Agenda 2030: femminile plurale” è stato seguito da moltissime persone, tra cui centinaia di ragazze e ragazzi. Clicca qui per vederlo. Il convegno ha promosso la conoscenza dell’agenda 2030 e una lettura di genere dello sviluppo sostenibile. Ha evidenziato inoltre il contributo delle donne alla riflessione e all’azione rispetto ai vari obiettivi. Infine, ha valorizzato la cultura tecnica e scientifica come elemento irrinunciabile.

L’intervento di Elly Schlein

“La priorità delle istituzioni in questa fase è tutelare la salute pubblica e non possiamo immaginare di contrastare questa terribile pandemia con uno sforzo che non sia collettivo, unitario e responsabile” esordisce Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con deleghe al Welfare e al contrasto delle diseguaglianze. “E’ evidente che scrivere politiche pubbliche senza lo sguardo delle donne vuol dire farlo con un occhio chiuso, perdendo di vista la complessità delle sfide e adottando soluzioni meno efficaci e inclusive.” “Se avanzano le donne, a guadagnarci è tutto il Paese”.

Impresa e ricerca

Insieme alle istituzioni comunali, regionali ed europee, hanno portato il loro contributo anche diverse rappresentanti del mondo dell’università, della ricerca e dell’imprenditoria:

Anna Fiscale, imprenditrice sociale che ha fondato il brand di moda etica Quid, dove persone con trascorsi di fragilità creano capi sostenibili utilizzando tessuti di rimanenza, ha portato la sua esperienza. “Il progetto Quid è un’occasione di riscatto per me e per tantissime altre donne. Ad oggi rappresentiamo 16 nazionalità diverse e diverse generazioni dai 19 agli oltre 70 anni.” continua l’imprenditrice: “Abbiamo organizzato il lavoro in modo che non sia solo un’esperienza professionale ma un percorso di crescita anche personale attraverso il nostro programma di welfare aziendale”

Interessante è stato anche l’intervento della ricercatrice Mariangela Ravaioli, scienziata che si occupa di Biogeochimica marina per il Consiglio nazionale delle ricerche. “In campo femminile, la ricerca si fonde con la vita personale fatta di cura alla famiglia, ai figli e ai propri anziani. Questo crea un grande gap a livello di riconoscimento. Abbiamo bisogno di emergere e fare in modo che la Ricerca si connetta con la Governance”.

A concludere il confronto è intervenuta la professoressa Francesca Soavi. Docente di Chimica inorganica dell’Università di Bologna, è co-fondatrice della startup ‘Bettery’, che ha brevettato la batteria liquida con la maggiore energia specifica mai riportata. “La nostra startup è nata da un team completamente femminile e molto sensibile alla questione di genere. Abbiamo infatti accolto, successivamente, una serie di competenze ingegneristiche maschili fondamentali. A prescindere dal genere, le caratteristiche fondamentali per accostarsi alle carriere di imprenditore e ricercatore sono comuni: coraggio, entusiasmo, resilienza.”

Il Festival della Cultura tecnica è promosso dalla Città metropolitana di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna, che co-finanzia il progetto tramite il Fondo Sociale Europeo P.O. 2014-2020 (rif. PA 2019/12629/RER), ed è realizzato in collaborazione con le Province di Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

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