Affido Culturale – Dove nasce il fenomeno del bullismo?

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A variety of hand drawn sketches depicting "cyber bully" concepts, including text messages, smartphones and laptops. Cyberbullying is the use of cell phones, instant messaging, e-mail, chat rooms or social networking sites such as Facebook and Twitter to harass, threaten or intimidate someone. Cyberbullying is often done by children, tweens or teenagers, who have increasingly early access to these technologies.

 

Affido Culturale è un progetto nazionale selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo della povertà educativa.

Tale iniziativa si propone di far incontrare famiglie di estrazione sociale diversa o appartenenti a differenti ambiti culturali.

L’incontro avviene attraverso la condivisione di momenti culturali e ludici.

L’idea è quella di mettere in contatto bambini e adulti, facendoli scoprire e condividere il patrimonio culturale della propria città di appartenenza. Un modo per riprendere una radice comune e trovare forme di contatto tra le proprie diversità. 

Conoscere vuol dire anche imparare a rispettare l’altro e cercare di prevenire fenomeni sociali devianti.

Tra questi, troviamo il bullismo e il cyberbullismo.  

Il prossimo 7 febbraio ricorre la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo. Due fenomeni sociali sempre più in espansione e quasi quotidianamente divenuti argomenti di cronaca.

Vi proponiamo un excursus su tale fenomeno deviante con una serie di articoli per affrontare definizione, differenze, conseguenze e problema legislativo.

Iniziamo oggi con la prima parte.

Cos’è il bullismo

Con il termine bullismo si indica un fenomeno sociale violento e intenzionale che può colpire sia la sfera fisica che psicologica della vittima prescelta. 

Tale comportamento deve essere attuato nel corso del tempo da un soggetto che si sente superiore ad un altro.

Il bullismo implica quindi tre principali fattori. Questi sono la persistenza nel tempo, l’asimmetria nella relazione e l’intenzionalità. 

Generalmente, c’è una persona che si considera più forte rispetto ad un’altra, percepita come più debole, su cui si dirigono azioni di violenza fisica e/o psicologica. Tali azioni perdurano nel tempo e vengono condivise con un gruppo di persone.

Tale fenomeno non coinvolge semplicemente due soggetti. Quando si attua, partecipano anche due tipologie di spettatori. I primi, denominati gregari, sono coloro che appoggiano il bullo o compiono, su suo mandato, atti di bullismo. I secondi sono semplici spettatori che partecipano in silenzio oppure assistono ridendo a tali atti. Quest’ultimi spesso partecipano a sostegno del bullo per timore di diventarne vittime.

Atri fattori chiave sono la sopraffazione e il mancato rispetto verso l’altro, soprattutto se è considerato come diverso. Tale elemento è in comune con il razzismo oppure può sfociare in azioni omofobiche.

Il contesto in cui si verifica tale fenomeno

Il termine bullismo viene associato al mondo della scuola o comunque a tutti gli ambiti frequentati da studenti. I fenomeni, quindi, si possono verificare in palestra, durante il tragitto sulla scuola bus o durante le attività extrascolastiche. 

In ambito lavorativo, si parla di mobbing e in quello delle forze armate di nonnismo.

Dal 2000, con l’avvento di internet, al termine bullismo si è associato quello di cyberbullismo, i cui atti sono perpetrati tramite il web e in particolare attraverso l’utilizzo dei social network.

Varie tipologie di bullismo

 

Il termine bullismo deriva dalla parola bullo, ovvero prepotente, ma tale fenomeno non si esplica semplicemente con un’azione di prepotenza.

Il bullismo comporta un fenomeno sociale deviante più articolato. Inoltre, può prevedere atti di discriminazione, molestie e vari tipi di coercizione. 

Ad esempio, il soggetto considerato debole potrebbe essere coinvolto in un video equivoco da far girare tra un esteso gruppo di persone. Purtroppo, questo è solo uno dei tanti esempi possibili del fenomeno.

Anche le conseguenze possono essere varie. La vittima potrebbe scegliere la strada del suicidio o tentare un’azione particolarmente aggressiva e violenta.

Allo stesso modo, esistono varie tipologie di bullismo. 

Il bullismo fisico prevede che il bullo colpisca fisicamente la vittima con calci, pugni, sputi o con molestie sessuali.

Nel bullismo verbale, il bullo prende in giro la vittima, rivolgendogli frequentemente parole spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola.

Il bullismo psicologico, che rientra nella forma di bullismo indiretto, prevede che  il bullo ignori o escluda la vittima dal suo gruppo, mettendo in giro false voci sul suo conto.

Infine, troviamo il cyberbullismo o bullismo elettronico. La vittima riceve dal bullo messaggi molesti oppure viene fotografata o filmata durante situazioni spiacevoli. Le immagini vengono poi inviate ad un vasto gruppo di persone in modo che la vittima venga diffamata.

In genere, gli uomini prediligono attuare un bullismo diretto, utilizzando la forza, e le donne quello indiretto, diffamando la vittima.

Differenze tra bullismo e cyberbullismo

Secondo quanto riportato dal sito del MIUR, vi sono alcune differenze sostanziali tra il bullismo e il cyberbullismo.

Il fenomeno del bullismo viene associato al mondo della scuola dove vi è un soggetto, identificato come bullo, che compie azioni violente. Per cui, l’azione avviene in un contesto specifico e in un determinato arco temporale.

Nel caso del cyberbullismo, i soggetti coinvolti possono essere anche adulti e non solo ragazzi. Il fenomeno si verifica in rete, per cui il gruppo di spettatori si estende più facilmente e velocemente.  Tra l’altro, il materiale utilizzato può essere condiviso con tutto il mondo. L’azione avviene in uno spazio non circoscritto e può verificarsi 24 ore su 24.

Il cyberbullo potrebbe essere chiunque, anche qualcuno che nella vita reale è una vittima. L’anonimato e la possibilità di agire dietro uno schermo consentono a tutti di diventare ciò che non si riesce ad essere offline. 

Il bullo, invece, deve necessariamente intrattenere rapporti interpersonali con i suoi coetanei in modo che la vittima venga derisa anche da loro. 

Il cyberbullo, inoltre, tenta la strada dello sdoppiamento della personalità. Cerca, infatti, di attribuire le e conseguenze delle proprie azioni al “profilo utente” creato.

Bisogna ricordare che sempre più spesso gli atti di bullismo commessi a scuola vengono fotografati e filmati e postati sui social network. Quasi ogni giorno i quotidiani riportano casi del genere, in cui dal bullismo si passa al cyberbullismo con la condivisione in rete dell’azione compiuta.

Il cyberbullismo, come si può notare, è un fenomeno altrettanto grave e pericoloso ma vi sono consigli utili per non diventare vittime. 

Come segnalato dal sito della Croce Rossa italiana, bisogna sempre prestare attenzione ai post dei social network su cui si viene taggati. Se il contenuto in questione infastidisce, bisogna bloccare l’utente, segnalare il contenuto stesso ed eliminare il proprio tag. Prima di accettare l’amicizia di uno sconosciuto online, bisogna verificare che il profilo non sia falso. Per potersene accertare, bisogna verificare tre elementi: le foto del profilo perché sono poche e scattate nello stesso contesto, allora il profilo potrebbe essere falso; i contenuti pubblicati dall’utente sono pochi e le pagine su cui ha cliccato “Mi piace” perché se entrambe sono poche, non coerenti tra loro, allora il profilo potrebbe essere falso. Inoltre, è importante adottare le giuste misure sulla privacy del proprio account, in particolare sulle foto. Ai minori bisogna, infine, ricordare sempre di utilizzare password sicure, cambiandole di frequente e di confrontarsi con i propri genitori qualora riscontrassero qualcosa di strano sul web.

 

Per saperne di più del progetto Affido Culturale, scrivici affidoculturale@gmail.com

 

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