AC: con I Campi Flegrei un tuffo nella storia
di Affido Culturale
Il parco archeologico dei Campi Flegrei è il nuovo esercente culturale che entra a far parte di AC. I bambini e le famiglie, grazie all’adesione del circuito archeologico, potranno tracciare i fili della storia accedendo ai 4 siti del Parco.
Un po’ di storia
I Campi Flegrei hanno visto sorgere la più antica città della Magna Grecia, Cumae, (VIII-VII secolo a.C.), che a sua volta ha fondato Napoli. In epoca romana i Campi Flegrei erano un sistema urbano-territoriale di fondamentale importanza. Ospitavano il porto e la città commerciale di Puteoli, i porti militari di Lucrino e di Capo Miseno. Inoltre il sistema delle ville imperiali e termali di Baia-Bauli (Bacoli) e la città “greca” di Cuma.
I miti antichi
Inoltre nei Campi Flegrei sono ambientati alcuni dei più importanti miti antichi, la Gigantomachia, la Sibilla cumana, la porta degli Inferi nell’Averno. E’ teatro di avvenimenti storici di grande rilevanza. I fruitori del progetto che decideranno di immergersi in una storia millenaria che si fonde e confonde con la natura vulcanica e mediterranea della costa campana, avranno a disposizione quattro scelte: il Parco Archeologico delle Terme di Baia, il Castello di Baia, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e il Parco Archeologico di Cuma.
Parco archeologico TERME DI BAIA
Il sito, è la prova di come, in età romana, un’irrefrenabile attività edilizia avesse aggredito l’intero piccolo golfo di Baia. E’ compreso tra Punta dell’Epitaffio e lo sperone roccioso su cui sorge il Castello Aragonese. Gli scavi archeologici, iniziati poco meno di un secolo fa, si sono concentrati nello spazio compreso tre le tre grandi cupole. I templi di Diana, Venere e Mercurio in realtà templi non erano mai stati ma la loro imponenza e il loro aspetto apparentemente isolato aveva fatto pensare a edifici sacri, collegati a queste divinità solo per piccoli, o inesistenti, indizi trovati nelle decorazioni delle loro pareti.
Il Castello di Baia
Il Castello di Baia, edificato tra il 1490 e il 1493 dagli Aragonesi e ingrandito tra ‘500 e ‘700 durante il Viceregno spagnolo, domina la vetta del promontorio che chiude a sud il golfo di Baia. Attualmente ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei. Quest’ultimo è stato realizzato negli ultimi decenni del secolo scorso e aperto nella sua configurazione attuale nel 2008. Il museo si articola in tre sezioni: Pozzuoli, Cuma e Rione Terra.
L’Anfiteatro Flavio
L’anfiteatro flavio di Pozzuoli è la terza arena d’Italia per dimensioni (149×116 m), dopo il Colosseo e l’anfiteatro di Capua, e poteva ospitare fino a 40.000 spettatori. Il prospetto esterno, oggi completamente perduto, era articolato su due livelli di arcate sovrapposte, sormontate da un attico. Il primo ordine di arcate poggiava su pilastri in blocchi di trachite, cui erano addossate delle semicolonne anch’esse in pietra. Questo portico esterno, rinforzato successivamente da pilastri in laterizio, fungeva da spazio di disimpegno e smistamento degli spettatori, che da qui accedevano all’edificio e, attraverso percorsi differenziati, raggiungevano i tre diversi settori in cui era suddivisa la cavea (ima, media e summa cavea).
Il Parco archeologico di Cuma
Il Parco archeologico di Cuma nasce nel 1927 nel corso delle grandi campagne di scavo, eseguite nei primi decenni del ‘900. I lavori misero in luce gli edifici principali dell’acropoli. Da quel momento sono state condotte numerose ricerche e campagne di scavo. Queste ultime hanno arricchito notevolmente le conoscenze relative al sito e consentito un notevole ampliamento della superficie demaniale del Parco, oggi pari a ca. 50 ettari. L’area attualmente visitabile è costituita dall’acropoli, che racchiude l’Antro della Sibilla alle pendici della collina, poi salendo sulla rocca la Torre Bizantina con il Belvedere, la Terrazza Inferiore, tradizionalmente denominata Tempio di Apollo, e la Terrazza Superiore sulla sommità del Monte di Cuma, denominata Tempio di Giove.
Info e contatti:
www.pafeg.it
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