Vedere per conoscere: il cinema per Centrocelle tra passato e presente
di Casa dello Spettatore - Roma
Conoscere Centrocelle, attraversare e vivere un quartiere scoprendone la storia e le storie condividendo momenti ludici, conviviali ed educativi. L’associazione Centrocelle entra nella squadra romana di Affido Culturale, progetto nazionale selezionato da Con i Bambini per contrastare la povertà educativa, con un percorso di valorizzazione e di riscoperta del quartiere attraverso il cinema.
Il cinema come metalinguaggio
La pellicola cinematografica, quindi, come metalinguaggio, le scene girate nel quartiere come modo per parlare di urbanistica, di storia, di migrazioni. In qualche caso di Storie, umane, politiche e collettive. Perché una certa scena è stata girata a Piazza dei Mirti? Perché il bar all’angolo ora non c’è più? Tutte domande che impattano sulla nostra essenza, che hanno un ruolo nello sviluppo, umano e urbanistico, di questa parte di città.
Le passeggiate cinematografiche
Adulti e bambini parteciperanno alla costruzione di un’identità diffusa, osservando i cambiamenti del tempo, la sociologia urbana così complessa e stratificata in tutta Centrocelle. Come? Passeggiando in compagnia di esperti e attori, per sviluppare e coltivare una visione artistica più che museale, del quartiere. Valorizzare un quartiere significa sperimentare, conoscere e agire come comunità l’urbanistica, la storia, l’arte in relazione alle evoluzioni e alle trasformazioni sociali. Le famiglie sono, quindi, invitate a condividere l’esperienza di percorsi cittadini per dare forma e contesto al modo di vivere il quartiere a partire dalla conoscenza. Perché senza conoscenza non c’è cultura e senza cultura non conosci né le persone né il territorio.
L’associazione Centrocelle
L’associazione nasce nell’aprile del 2019, su iniziativa di Andrea Martire, che poco più di un anno prima aveva pubblicato la prima (e finora l’unica) guida sul quartiere, la Guida Verace di Centocelle. In virtù di quella bellissima esperienza, dell’umanità che aveva avuto modo di (ri)scoprire nelle persone e nel territorio, nasce la nuova esperienza, corale e interattiva. Descrivere un territorio e farlo parlare, con un progetto di storytelling capace di legare insieme le varie anime della nostra piccola Città Giardino (perché tale doveva essere nelle intenzioni in base al Piano Regolatore del 1931).
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