Affido Culturale parla anche Cinese con “Ciao Cina”

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I colori sono gli stessi ma il testo spiega il progetto in un’altra lingua. Ora, infatti, Affido Culturale parla anche Cinese. Nello specifico, uno dei materiali di promozione ideati per AC è stato prodotto totalmente in lingua cinese.

Perché? Lo scopo è coinvolgere le famiglie cinesi residenti a Napoli. La comunità cinese è molto numerosa in città, segnatamente nella periferia orientale. Quella che hanno costruito negli ultimi decenni è una realtà consolidata e variegata.

Esistono soggetti economici molto forti e radicati, ma anche scuole e centri culturali. In più l’istituto universitario L’Orientale e l’istituto Confucio avvicinano da sempre le due culture.

Dunque, Affido Culturale mette le sue radici anche nella comunità cinese attraverso la convenzione realizzata con l’associazione “Ciao Cina”, realtà situata nel cuore di Napoli. Con questa collaborazione, il progetto si pone un ulteriore obiettivo: favorire gli scambi multiculturali sul territorio partenopeo.

 

 

 

 

L’associazione

Ciao Cina, associazione culturale senza scopo di lucro attiva da sei anni sul territorio italiano, è stata creata con lo scopo principale di promuovere gli scambi culturali tra Cina e Italia, migliorare la conoscenza reciproca dei due popoli, e incentivare il miglioramento artistico dei suoi soci.

Il tutto grazie all’organizzazione di convegni, mostre, concorsi, corsi di formazione professionale e attività di scambio culturale in ambito musicale, teatrale, cinematografico, artistico, editoriale, turistico ed enogastronomico. Un ulteriore obiettivo è quello di promuovere e diffondere tali attività su tutto il territorio italiano.

Qin Jun, presidente di Ciao Cina ci spiega l’importanza di AC

“AC è un progetto che guarda al futuro, attraverso i bambini e le loro famiglie, delle nostre città italiane e delle tante comunità straniere che vivono al loro interno. – evidenzia Qin Jun – In quanto rappresentanti della comunità cinese di Napoli, non potevamo non contribuire a questo progetto che crea integrazione, cultura e intrattenimento, fondandosi sul valore dell’amicizia tra due bambini che non si sentono mai troppo ‘stranieri’ tra loro”.

Presidente, in tempo di pandemia come immaginate il futuro del Terzo Settore?

“La pandemia è stato un periodo molto difficile per tutti e i suoi effetti si sono sentiti duramente in una associazione come la nostra che si occupa di aggregazione sociale, artistica e culturale. Dopo i mesi di chiusura primaverile, così come altri esercenti culturali, abbiamo implementato metodi di organizzazione degli eventi e incontro con i fornitori in smart working, cercando di limitare al massimo le occasioni di contatto ravvicinato.

Resta il problema della fruizione culturale da parte del pubblico in un momento in cui questa è fortemente limitata dalle distanze, dalla paura del contagio e dall’imposizione di un numero massimo di partecipanti esiguo. Una possibile soluzione che risolva anche il problema della partecipazione del pubblico agli eventi è quella di dotare ogni organizzatore di eventi, associazione, teatro, cinema ecc. di piattaforme che funzionino in streaming come Netflix, sulle quali ogni spettatore può acquistare un biglietto per un nuovo film, spettacolo teatrale o simposio culturale, restando a partecipare comodamente da casa.

Ovviamente, queste iniziative dovranno essere accompagnate da una buona campagna di comunicazione, che possa far capire ai cittadini l’importanza di rivolgersi ai piccoli diffusori di cultura e non solo ai grandi giganti dell’intrattenimento come Disney+ o Netflix”.

Angela Milano è addetta alle relazioni internazionali per Ciao Cina 

“Ogni città italiana medio-grande ospita da anni una comunità cinese composta perlopiù da studenti, commercianti, ristoratori ed artigiani. Questi, assieme agli italiani che si dimostrano sempre più curiosi verso la comunità cinese, spesso si rivolgono ad associazioni come la nostra per aiuti con la lingua italiana, collaborazioni commerciali, consulenze legali e per effettuare degli scambi tra cultura italiana e cinese.

Siamo quindi certi che i nostri colleghi delle associazioni di Bari, Modena e Roma sentano forte come noi la missione di integrare sempre di più le comunità cinesi con il tessuto urbano delle città italiane che le accolgono da generazioni”.

Angela, perché avete deciso di aderire ad AC?

“I bambini sono il futuro della nostra società e durante la quarantena sono stati i più penalizzati a causa della mancata condivisione con i loro coetanei di spazi ludici, culturali, scolastici ecc. E’ stato proprio per ripristinare il loro sorriso che abbiamo deciso di imbarcarci in questo progetto, che non si limita ad occuparsi dei bambini, ma anche delle loro famiglie e dell’integrazione linguistica, sociale e culturale delle stesse nella realtà della nostra città.

Guardando alla comunità cinese, di cui siamo portavoce, il progetto di Affido culturale ci è sembrato illuminante perché coniuga i momenti di svago in famiglia con un proposito di scambio interculturale, che in una società sempre più cosmopolita vediamo necessario non solo per le famiglie straniere, ma anche per quelle italiane.

Il nostro obiettivo è che gli scambi nati in questo contesto, con il tempo possano diventare delle vere e proprie amicizie che continuano aldilà del progetto lanciato da Affido culturale”.

Ciao Cina svolge tante attività che spesso coinvolge sia bimbi cinesi che italiani.

“Fortunatamente, lavorare con i bambini per noi non è una novità. Nelle varie edizioni del capodanno cinese a Napoli (il nostro progetto maggiore) abbiamo sempre cercato di coinvolgere il loro talento nel canto o nella danza.

In ogni nuova edizione del capodanno siamo rimasti, assieme al pubblico che accorre per ammirarli, sempre più sbalorditi delle loro capacità artistiche e della loro serietà nel portare a termine gli impegni presi con i maestri e gli organizzatori. Lo stesso dicasi per l’esperienza del Coro Mulan, che ha coinvolto non solo i bambini cinesi, ma anche quelli italiani e di altre comunità straniere presenti a Napoli.

In entrambe queste occasioni è stato fondamentale l’entusiasmo che trasmettono i bambini in ogni incontro e l’impegno dei genitori nel farli partecipare in qualcosa di divertente ed istruttivo. Anche per questo progetto di AC, conteremo sul proficuo mix di gioia infantile e coinvolgimento familiare che ha sempre contraddistinto i nostri eventi”.

 

 

 

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