Il Patto di comunità dell’Alto Sebino: un percorso di comunità
di ilpiccoloprincipe
Abbiamo intervistato Arianna Bertoletti, referente nel progetto 1,2,3 STAR per l’Ambito Alto Sebino per farci raccontare il percorso fatto finora. Dall’attivazione della comunità educante, con una prima delicata fase di costruzione della fiducia nelle proposte, alla stesura e sottoscrizione del Patto di Comunità. Ma anche oltre il Patto, con uno sguardo al futuro per scoprire quali sono le prossime azioni in programma.
Il percorso verso il Patto dell’Alto Sebino: qual è il contesto in cui vi siete trovati a operare per il progetto 1,2,3 STAR? Come si sono sviluppati i lavori per la stesura e sottoscrizione del Patto della comunità educante?
A.B.: L’Ambito Alto Sebino è il più piccolo della provincia di Bergamo. Arrivare alla sottoscrizione del Patto di comunità è stato un lavoro che ha richiesto grande impegno, perché il progetto si è avviato nel periodo post Covid. Alcuni dei Tavoli territoriali si erano fermati e non sono più ripartiti, è stato necessario uno sforzo importante per attivarne di nuovi. Il Tavolo 0-6 anni è uno di quelli che è ripartito subito all’interno della cornice di 1,2,3 STAR, con una volontà di costruzione di una governance condivisa, tra l’Ambito e le realtà del territorio.
L’impegno da parte dell’Ambito è stato quello di invitare alla costituzione di Tavoli per il Patto, coinvolgendo gli agenti attivi in ambito educativo: enti, associazioni del Terzo settore, realtà sportive, parrocchie, istituti scolastici. Non un lavoro facile, ma un processo ancora in costruzione a cui, come Ambito, crediamo molto.
Alla presentazione del patto siamo arrivati a fine gennaio, dalle suggestioni raccolte in quell’occasione è seguita una revisione durata un mese per arrivare alla condivisione e sottoscrizione lo scorso 27 febbraio.
Il nostro Patto focalizza l’attenzione su 4 azioni principali:
- La co-progettazione: la volontà di costruire strumenti e modalità di raccordo tra gli stakeholder del territorio per progettare insieme le iniziative.
- Stimolare la costruzione di stili di vita sani: lavorare su progetti che riguardino temi come la salute, mentale e fisica, e l’alimentazione consapevole, anche attraverso il coinvolgimento di realtà sportive.
- Cittadinanza attiva: creare percorsi attivi per competenze civiche, per stimolare l’impegno dei cittadini in azioni il volontariato o nella partecipazione a consultazioni pubbliche e alla collaborazione con enti e istituzioni.
- La riduzione della povertà educativa: prioritario è creare iniziative accessibili a tutti, con un occhio di attenzione alle famiglie con maggiore fragilità.
È stato un lavoro comunitario a cui hanno preso parte: i 10 comuni del territorio, le parrocchie, i servizi 0-6, gli Istituti Comprensivi, gli Istituti Superiori, le cooperative, ma anche diverse associazioni sportive e culturali. La nostra volontà è arrivare ad agganciare quanti più enti possibili all’interno dei tavoli che si costituiranno.
Dopo la sottoscrizione del Patto: quali sono i prossimi passi?
A.B.: Il lavoro non si conclude con il Patto, ma anzi il nostro obiettivo principale ora è lavorare sul percorso che svilupperemo a partire dal mese di aprile.
- La prima azione è la realizzazione di un padlet: piattaforma online gestita dall’Ambito dove ogni ente potrà inserire la propria descrizione e le iniziative che organizza. Il padlet ha la finalità di far circolare meglio le informazioni e far incontrare le realtà affinché le azioni possano essere realmente co-progettate. Grazie a una collaborazione con L’Università degli Studi di Bergamo due tesiste ci affiancano nel lavoro.
- Contemporaneamente stiamo lavorando per costituire i Tavoli divisi per fasce di età: abbiamo ritenuto funzionale creare un tavolo 0-6 anni aperto a tutti gli enti del Terzo settore che lavorano con questa fascia, uno 6-14 anni e uno dedicato alla fascia 14+.
- Infine il brand di comunità per il nostro Ambito: grazie all’attivazione di un gruppo di adolescenti presenti nel comune di Sovere vogliamo realizzare una proposta di brand che sia rappresentativo dell’Alto Sebino.
Qual è il valore del Patto della Comunità educante per il vostro territorio?
A.B.: Il Patto è sicuramente uno strumento importante per il rafforzamento della coesione sociale della comunità dell’Alto Sebino. Per la conformazione del nostro territorio, per esempio, alcuni comuni sono caratterizzati da una situazione di isolamento sociale. Il patto è dunque un’opportunità per creare una coesione che promuova un approccio collaborativo. Dà la possibilità di valorizzare le risorse locali, come Ambito abbiamo intercettato e incontrato realtà territoriali che non conoscevamo, e di migliorare i servizi proposti a livello culturale e educativo, per costruire un’offerta che rispecchi i bisogni del territorio.
Un altro elemento è la prevenzione della dispersione scolastica: il Patto ci dà più strumenti per monitorare e supportare gli studenti. Inoltre vogliamo coinvolgere famiglie e gruppi di studenti all’interno dei Tavoli per contribuire a sviluppare un rapporto intergenerazionale.
Un importante elemento di forza è che all’interno del Patto è ben definita una sua governance, l’Ambito se ne è assunto la responsabilità ed è stata inserita all’interno del Piano di Zona Territoriale.
C’è stata un’attivazione della Comunità Educante grazie alle azioni previste all’interno del progetto 1,2,3 STAR?
A.B.: Possiamo senz’altro rispondere di sì. Durante la prima fase, quella della mappatura, era difficile coinvolgere alcune realtà. Inizialmente avevamo un massimo 15 adesioni, con il passare del tempo sono raddoppiate, arrivando fino a 30 enti. Un riscontro inequivocabile che qualcosa stava cambiando!
C’è stato un processo virtuoso di attivazione e un tentativo di integrazione con le altre attività: alcune realtà sportive si sono fatte avanti, sono emerse proposte per l’organizzazione di serate rispetto a tematiche come la salute mentale e l’adolescenza in modalità co-progettata. In questa fase il coordinamento da parte dell’Ambito è fondamentale, per questo teniamo molto all’attivazione dei Tavoli di lavoro.
Un pilastro sul quale abbiamo fondato il nostro patto è stato quello di dare un taglio preventivo per evitare di lavorare in maniera riparativa. Promuovere l’idea che quello che ogni realtà o persona fa deve ritornare alla comunità, in un’ottica di condivisione di buone prassi!
Quale è stato il ruolo dell’Ambito e quali sono le motivazioni che spingono l’ambito a investire in questo progetto
A.B.: L’Ambito ha creduto molto nel progetto anche perché uno degli obiettivi del Piano di Zona è investire nel lavoro di rete. È un percorso prezioso ma che non dà frutti nell’immediato, i risultati si vedono nel tempo, dopo lunghi anni di impegno. È un modo per fare la differenza nel lavoro che facciamo nel territorio in collaborazione con tutti gli enti.
Come Ambito riteniamo che il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni sia quello di essere garanti delle comunità educanti: il nostro obiettivo è infatti costruire un ambiente in cui ogni membro si senta attivo e co-partecipante. Costruire appunto una comunità educante. Per farlo abbiamo fatto un grande lavoro di sollecitazione del territorio, senza fermarci di fronte ai no e a una diffidenza iniziale. Uno sforzo che è stato ampiamente ripagato nel vedere che abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo posti.
Adesso siamo in una fase molto delicata: stiamo diventando degli alleati, deve esserci da parte nostra il massimo impegno per non deludere la fiducia e la disponibilità che il territorio ci sta dimostrando.
Ti potrebbe interessare
Oltre i confini: mappature partecipative delle comunità educanti
di ilpiccoloprincipe
1,2,3 STAR – Strategie e Traiettorie per Avventure Resilienti è un progetto finalizzato a rafforzare la comunità educante su 3 Ambiti Territoriali...
Basso Sebino: a scuola con i giovani
di ilpiccoloprincipe
Sollecitare la presa di parola degli adolescenti In Basso Sebino siamo stati a scuola, con i giovani. Sguardi meravigliati, sorpresi, ma anche...
Lavoro partecipativo per la scrittura del Patto di Comunità
di ilpiccoloprincipe
“Viviamo in un’epoca in cui le sfide sociali ed educative richiedono collaborazione e azione condivisa. La scrittura del Patto di Comunità nasce...