Perché è bello dedicare tempo per la supervisione del nostro progetto

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Troppo spesso il lavoro di cura non viene considerato con un giusto metro. Non è soltanto fare, ma è, soprattutto, esserci. E, spesso, esserci, stanca e toglie energie a chi opera in questo settore. Troppo spesso si espongono gli operatori e le operatrici a rischio burn out: per questo motivo crediamo che fermarci ciclicamente per dedicare ore e tempo a quella che viene definita fase di supervisione del progetto sia decisamente fondamentale per tutti noi.

La supervisione del progetto We Care. Fermarsi per mettersi in ascolto e crescere insieme

Avevamo già dato vita a un momento di supervisione del progetto a settembre e, più recentemente, lo abbiamo riproposto in questo gennaio che sta volgendo al termine. Ci siamo fermati e abbiamo dato vita a una nuova occasione per confrontarci e raccontarci. Soprattutto, per riuscire a superare empasse emotivi o pratici e migliorare così il nostro intervento.

Senza questi due giorni, del resto, non avremmo potuto ascoltare i casi di due nostre operatrici che si sono dovute confrontare con sentimenti quali la solitudine, la tristezza e la rabbia di fronte a un difetto di lavoro della rete territoriale che spesso isola alcuni operatori/operatrici e li lascia da soli/e di fronte a compiti davvero impegnativi.

Così come non saremmo riusciti ad intervenire per aiutarle a superare le emozioni negative e a ritrovare un nuovo slancio operativo. E, ancora, grazie alla supervisione, che viene sempre condotta da un elemento terzo al nostro gruppo (che ben però conosce le dinamiche del lavoro di cura e ancora di più quelle del lavoro di cura dei minori) non avremmo potuto constatare quanta forza e potenza ha la nostra rete interna. Da un lato, grazie alla presenza costante della coordinatrice delle attività domiciliari, dall’altro grazie alla flessibilità di orario, presenza, frequenza garantita dalle operatrici a tutte le famiglie in carico.

I risultati della supervisione

E’ stato bello, anche questa volta. E siamo davvero grati per aver vissuto questi due giorni. Abbiamo scoperto davvero tante cose di noi, ci siamo accolti/e, abbiamo riflettuto insieme e trovato nuove strade per superare gli ostacoli che normalmente dobbiamo affrontare sul nostro cammino. Per il futuro abbiamo un’idea ben chiara: le strategie generali che abbiamo messo in campo sino ad oggi stanno ottenendo davvero buoni risultati. Le rafforzeremo ancora di più, per i diritti dei bambini.

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