Villaggio Educante: un primo bilancio dopo due anni di progetto.
di fismscuoleautonomeinfanzia
Mentre è appena iniziato il nuovo anno scolastico, il Villaggio Educante si avvia verso il terzo e conclusivo anno di progetto. Facciamo un piccolo bilancio del primo biennio con Martina Snidarcig, coordinatrice del progetto e di Fism Udine.
Siete soddisfatti di questi primi due anni?
Molto. Non solo per il successo di tutte le attività avviate nei 17 comuni coinvolti, ma per una visione più globale di obiettivi di progetto, ovvero mettere al centro le comunità e i territori per migliorare educazione, formazione, vita famigliare e sociale. Il Villaggio Educante ha fatto emergere bisogni e necessità dei territori, delle comunità e delle scuole, addirittura anche di quelle che non fanno parte del progetto: stiamo cercando di “normalizzare” il chiedere aiuto e valorizzare i vantaggi del fare “rete”, del creare relazioni e opportunità che restino vive anche in futuro, anche quando il Villaggio Educante sarà concluso.
Qual è stata l’iniziativa più premiante per voi?
Sicuramente Spazio Soft, il progetto che avvicina i genitori alla realtà delle scuole e dei nidi (bambini nella fascia 0-3 anni) e li aiuta a superare la naturale diffidenza e le paure che spesso le famiglie nutrono verso questo tipo di servizio alla prima infanzia. Una volta alla settimana (per circa 2 ore) genitori o nonni possono vivere insieme ai loro bimbi la quotidianità del nido/scuola capendone orari, routine, attività e relazioni.
Perché ha avuto successo?
Perché lo Spazio Soft ha un doppio valore: per i bambini e per gli adulti. Per i piccoli è un’esperienza educativa e formativa importante che li mette in contatto con una realtà esterna alla famiglia e con altri loro pari.
Per quanto riguarda mamme e genitori, invece, Spazi Soft risponde al grande bisogno di aggregazione, di confronto, di avere dei luoghi in cui incontrarsi in serenità: le mamme spesso si sentono sole, mentre Spazio Soft diventa un appuntamento settimanale in cui si sentono supportate non solo dalla professionalità delle educatrici, ma anche dalle altre mamme, facendo gruppo, costruendo rapporti che continuano anche fuori dal nido.
Obiettivo raggiunto quindi?
Decisamente. Non solo perché spesso gli Spazi Soft hanno portato le mamme ad iscrivere i bambini al nido, ma perché sono diventati per noi osservatorio privilegiato delle comunità e delle loro esigenze reali. Basti pensare all’esempio di Paularo dove abbiamo capito che c’era la necessità di nido integrato e, in collaborazione con il Comune, siamo riusciti ad aprirlo: un micronido, con 7 bambini per ora, ma un grande servizio alle famiglie che non si devono muovere in altre località per lasciare il bimbo. La stessa cosa è successa anche a Salt di Povoletto e a Palazzolo dello Stella. E parliamo di nidi accreditati, quindi accessibili anche con bonus Inps e Regione per l’abbattimento delle rette.
Quali sono i prossimi step?
A breve ripartono tutte le attività previste dal Villaggio Educante: non solo gli Spazi Soft, ma anche gli Atelier per cui siamo alla ricerca di personale. C’è difficoltà nel trovare liberi professionisti per i laboratori con competenze ad hoc per la fascia 0-6, attività ideate per sviluppare manualità, creatività, competenze cognitive ed emotive nei bambini più piccoli.
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