L’educatore scolastico nelle classi dell’IC Felissent di Treviso: una figura che attiva relazioni
di laesse2
Erik, in una riflessione personale in classe, scrive: “Durante le attività è stato un po’ difficile quando abbiamo fatto le domande ai compagni, dovendole fare ad una compagna non italiana”. Anna dice: “Per me la sfida più grande è stata relazionarmi con i miei compagni, in particolare quelli con cui di solito non parlo”.
Sono solo due delle riflessioni scritte dalle studentesse e dagli studenti durante un incontro che avrebbe chiuso un percorso in classe; dichiarazioni che ci dicono quanto sia importante attivare occasioni di relazione positiva. Quest’anno con la figura dell’educatore scolastico nella scuola Secondaria di primo grado “G.G.Mantegna” di Treviso, nei mesi di aprile e maggio 2024, si è potuto infatti avviare un confronto e un dialogo con gli insegnanti per lavorare su più fronti rispetto alle tre classi prime del plesso: contrastare dinamiche relazionali complesse nelle classi, ma anche trovare strategie di motivazione più efficaci per coinvolgere quella parte di studentesse e studenti per i quali la relazione con i pari diventa fondamentale per poter permettere un atteggiamento positivo verso la scuola.
L’apprendimento cooperativo in questo caso diventa fondamentale per agevolare l’apertura e l’interesse alla conoscenza. Parlare di apprendimento cooperativo vuol dire andare oltre alla concezione che abbiamo di “lavoro di gruppo”. Vuol dire creare le condizioni che permettano a ciascuno di effettuare la miglior prestazione possibile attraverso un gruppo che funge da mediazione, permettendo a tutti di sentirsi valorizzati su fronti diversi e così sostenere il senso di autoefficacia (ovvero la consapevolezza di sentirsi capace in qualcosa).
In questo il tema dell’Unità d’Apprendimento, ovvero “l’albero”, ci è venuto in aiuto diventando così strumento di dialogo e di intreccio tra le materie e permettendo di arrivare anche alle orecchie dei più piccoli. Infatti le letture animate realizzate da una classe durante il percorso erano destinate proprio alle classi della quinta primaria che sarebbero venute in visita alla scuola secondaria.
Per i ragazzi è stata un’esperienza significativa e un’occasione per rinforzare legami; per l’educatrice e gli insegnanti, un’occasione di messa alla prova e collaborazione.
Giulia Contin
Educatrice La Esse
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