“Come ti devo chiamare?” Educatore a scuola tra tempo curricolare ed extrascolastico
di laesse2
Quando entriamo a scuola ci presentiamo come Alice, Max, Giulia, ecc, spieghiamo qual è il nostro ruolo e cosa ci contraddistingue dal lavoro dei professori. Per i ragazzi e le ragazze diventiamo una nuova tipologia di adulto che vive e caratterizza la scuola: un adulto che chiede il permesso di entrare sia nelle sfere personali ed emotive dei ragazzi per aiutarli a leggere i propri e altrui comportamenti, sia nel percorso di apprendimento per sostenere le fragilità di tipo didattico. Anche il nostro nome cambia continuamente, a volte siamo un “tu” e ci chiamiamo Alice, Max e Giulia, a volte siamo un “lei” e diventiamo professori.
I ragazzi e le ragazze hanno imparato a conoscerci e riconoscerci, ci incontrano la mattina nei corridoi della scuola mentre parliamo con i professori, ci accolgono in classe quando sosteniamo il lavoro dell’insegnante o proponiamo degli incontri su temi educativi, ci trovano il pomeriggio a scuola durante i pomeriggi del laboratorio educativo, ci vedono parlare con i genitori nei momenti più formali, ma anche nell’informalità dell’incontro post scolastico.
Questo intreccio di incontri che si sviluppano all’interno della scuola, ma in continuità tra tempo scolastico ed extrascolastico, riescono a costruire intorno al ragazzo e alla ragazza una rete educativa che non lavora in modo settoriale, ma che ha in mente le diverse sfere che caratterizzano la persona: un modello d’intervento multidimensionale ed integrato che coinvolge minori, insegnanti e famiglie, con metodologie partecipative attive, moltiplicando così le opportunità formative, di crescita e di sviluppo di competenze trasversali.
L’educatore che si divide (o si moltiplica) tra tempo scolastico ed extrascolastico è una figura presente negli Istituti Comprensivi Coletti, Felissent e Martini di Treviso per l’intero anno scolastico 24-25, con l’obiettivo di ripetere l’esperienza anche durante i prossimi due anni scolastici grazie al progetto “Vicinanze – Scuola e territorio per costruire il futuro”.
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