Gioacchino Lavanco racconta le attività del Centro Siciliano Sturzo di Palermo

Gioacchino Lavanco è il presidente del Centro Siciliano Sturzo e spiega le principali linee guida della struttura: «Siamo un’associazione senza scopi di lucro che da circa quarant’anni opera nel sociale nel segno dei valori del mondo cattolico, in particolare riferendoci a quanto sancito nel Concilio Vaticano II. Lavoriamo in sinergia con Consorzio sintesi e altri partner a livello territoriale, agendo soprattutto su alcune macro-aree: in primis, il concetto di dispersione scolastica. Su questo fronte operiamo in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo e analizziamo i temi legati al fallimento scolastico. In passato questo fenomeno era legato a motivazioni quali il reddito, problematiche sociali e di natura socio-economica. Negli ultimi vent’anni sono nati meccanismi di dispersione nuovi riconducibili alla motivazione, agli stili genitoriali e alle pressioni della famiglia riguardo i propri risultati a scuola. Per questa ragione per noi ha grande rilievo la formazione di operatori e insegnanti, per imparare a capire questi nuovi meccanismi che sempre più fanno parte della nostra società».

Lavanco illustra le modalità d’intervento del Centro: «Ci focalizziamo su attività di sostegno e laboratoriali con famiglie e genitori, attraverso incontri con associazioni sociali, educatori, insegnanti. Parliamo del tema della dispersione soprattutto per prevenirlo in aula, quando questo inizia a materializzarsi con meccanismi latenti in cui però si prefigurano lentamente percorsi di futuro fallimento. Come accade questo? Il bambino può anche essere integrato socialmente ma, se nel suo percorso accumula gravi lacune didattiche, sarà destinato al futuro abbandono degli studi fra la scuola secondaria e l’università. Studiamo di continuo le tecniche più adatte per favorire il sostegno da offrire ai ragazzi e ai genitori, perché spesso sono anche loro a manifestarci delle difficoltà. Per esempio, spesso faticano a comprendere quali stili educativi proporre ai figli per stimolare il loro percorso di studio. Negli ultimi anni sono frequenti casi di incapacità nella gestione familiare a causa di situazioni complesse come separazioni e famiglie allagate».

Un fenomeno da contrastare è quello della deresponsabilizzazione delle proprie scelte: «Molti ragazzi ormai credono che ad indirizzare il loro futuro sarà più la fortuna che le loro capacità. Affidare al caso e non alle proprie scelte i risultati che si ottengono è il primo passo per fare le scelte sbagliate, andando avanti senza progetti e senza cultura. Occorre aiutare anche i genitori ad evitare questo tipo di atteggiamento perché a volte sono proprio loro a sminuire l’importanza dello studio in ottica futura. Dal canto nostro, noi siamo soddisfatti di questo primo anno di attività con il Progetto V.E.R.S.O.A. e siamo pronti a confrontarci con nuovi genitori e nuovi ragazzi seppur negli stessi ambienti. Dobbiamo stimolare l’attivazione di ulteriori momenti laboratoriali per formare i futuri operatori. Nel sostegno alla genitorialità possiamo contare sulla collaborazione del Comune di Palermo e di Consorzio Sintesi, per individuare sempre più famiglie con situazioni problematiche per affiancarle e sostenerle. Un progetto come V.E.R.S.O.A. si fonda su una dimensione di valutazione e di visibilità: per verificare le attività avranno avuto i risultati prefissati, servirà monitorare i soggetti coinvolti per un lungo periodo. Intanto siamo certi di quanto di buono sia stato fatto fin qui sul territorio».