Minori stranieri in fuga senza la famiglia: perché?

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Gli MSNA sono tutti i minori non aventi cittadinanza italiana o dell’Unione Europea, che si trovano in Italia privi di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per loro legalmente responsabili.

I motivi che spingono i minori a lasciare la loro casa sono tanti: molti fuggono da conflitti armati, discriminazioni o persecuzioni, altri sono incoraggiati dalle proprie famiglie a partire alla ricerca di un futuro migliore, cominciando da zero o raggiungendo dei parenti già stabiliti in Europa. Ma ci sono anche vittime della tratta di essere umani, purtroppo in viaggio contro la loro volontà.

I paesi colpiti dai conflitti sono quasi raddoppiati nell’ultimo decennio,  con donne e bambini esposti in modo sproporzionato a discriminazione radicata ed estrema vulnerabilità.

Basti pensare che oltre 7 milioni sono solo gli ucraini sfollati all’interno del loro paese ed oltre circa 6 milioni i profughi registrati che hanno lasciato l’Ucraina: una delle più grandi crisi di sfollamenti forzati dalla Seconda guerra mondiale. Tutto ciò, unito alle altre emergenze dall’Africa all’Afghanistan ed alle conseguenze del post pandemia, ha spinto il numero degli sfollati forzati oltre la soglia dei cento milioni.

Secondo una mappatura dell’Unicef, dal 2014 sono stati oltre 86 mila i minori stranieri non accompagnati (MSNA) sbarcati in Italia dopo aver attraversato il Mediterraneo. Un dato parziale che non include gli arrivi – più recenti – dai valichi delle frontiere settentrionali, con circa 140 mila persone in ingresso dall’Ucraina, tra cui oltre 43 mila minori. Si tratta di bambine/i, adolescenti e giovani segnati da difficili esperienze affrontate sia nei Paesi di provenienza che durante il viaggio verso l’Italia. L’intensità della sofferenza psicologica che caratterizza il loro vissuto, unitamente alle sfide legate al processo di adattamento e integrazione al nuovo contesto, sollecitano una presa in carico integrata, tempestiva e competente sin dalla primissima fase di ingresso in Italia.

 Un Passo Oltre” nasce proprio con questo scopo:  favorire l’inclusione e l’autonomia dei minori e dei giovani migranti arrivati soli nel nostro Paese, sostenere interventi, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che contribuiscano a offrire opportunità educative e di inclusione alle e ai giovani migranti, di età compresa tra i 17 ed i 21 anni, che hanno fatto ingresso in Italia da minorenni e da soli, fornendo loro un percorso di inserimento lavorativo di medio-lungo periodo, soluzioni abitative adeguate e l’integrazione in reti e relazioni sociali solide.

“𝘜𝘯 𝘗𝘢𝘴𝘴𝘰 𝘖𝘭𝘵𝘳𝘦” 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘦𝘭𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘐𝘮𝘱𝘳𝘦𝘴𝘢 𝘚𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 ” Con i Bambini  𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘮𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘷𝘦𝘳𝘵𝘢̀ 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳𝘪𝘭𝘦 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦 𝘢𝘭 𝘉𝘢𝘯𝘥𝘰 “𝘜𝘯 𝘋𝘰𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘗𝘰𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦”

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