Dembele: dalla fuga alla speranza per un nuovo inizio

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L’inizio di una sfida importante per Dembele, malese, classe 2006. Il ragazzo, giunto in Italia nel 2022, è nuovo del progetto sostenuto da ‘Con i Bambini’ e finalizzato ad accompagnare, attraverso percorsi personalizzati, i minori stranieri non accompagnati (MSNA) verso l’autonomia abitativa, sociale e lavorativa. La sua presa in carico risale al 5 febbraio: a segnalarlo a Giuliana Montesano, tutor di comunità dell’associazione Luciano Lama (partner di progetto), è stata Roberta Farruggia, operatrice dell’associazione siciliana Don Bosco 2000 che ha aperto al giovane le porte del suo centro di accoglienza.

La sfida di Dembele è una sfida di vita, di crescita, maturazione e responsabilizzazione, come si augurano Giuliana e Roberta che, ciascuna per il suo, lo stanno accompagnando per mano verso la conquista e la costruzione del suo futuro. Era un ragazzino Dembele quando è fuggito dal Mali alla volta dell’Italia: “Non potevo più stare lì. C’è la guerra. Non volevo più vivere nella paura, volevo sentirmi al sicuro e, soprattutto, volevo studiare e avere una prospettiva di vita. Una possibilità di realizzare i miei sogni”, ha spiegato il ragazzo.

Due fratelli e una sorella figli della stessa madre, con altre 9 sorelle e 4 fratelli figli di altre relazioni coniugali del padre, Dembele, durante il suo viaggio, ha vissuto l’incubo della Libia: “Sono stato fatto prigioniero. Sono stato sfruttato, picchiato e rinchiuso. Un inferno durato oltre un anno dal quale sono scappato grazie all’aiuto di mio fratello che, insieme all’associazione Don Bosco, mi ha fatto arrivare in Italia”. Sì, perché il fratello maggiore di Dembele, Mamadou, era già in Italia, beneficiario dell’associazione di Villarosa, in provincia di Enna.

“Rivederlo – racconta Dembele – è stato molto emozionante, bellissimo”. Lui, Mamadou, è perfettamente inserito nella comunità siciliana, lavora stabilmente ed è riuscito a costruirsi le basi per un nuovo futuro. I due fratelli, grazie al ricongiungimento fatto dall’associazione Don Bosco 2000 (che non ha comunque smesso di seguire Dembele), ora vivono a due passi l’uno dall’altro e trascorrono insieme gran parte del loro tempo.

“Mamadou lavora – ha spiegato il fratello minore – e gioca a calcio. Io ho una grande passione per il calcio e sogno, un giorno, di diventare un calciatore professionista. Faccio parte del Villarosa San Sebastiano, gioco in attacco. Sono bravo, almeno credo di essere bravo, ma voglio migliorare sempre di più, ogni giorno di più, per coronare il mio sogno”. Un sogno, quello di Dembele, in cui il giovane crede mostrando tutta l’ingenuità della sua giovane età, non considerando il fatto che, per quanto possibile, il suo è sicuramente un sogno difficile da realizzare. Di qui la guida di Giuliana e Roberta, che cercano di tenere il giovane ancorato alla realtà:

“Intanto – precisa Roberta – va a scuola regolarmente, ha già conseguito la licenza media ed ora vuole frequentare un istituto professionale. Ho individuato Dembele per ‘Un Passo Oltre’ proprio perché credo che debba crescere prima di ogni altra cosa. È un ragazzo d’oro – precisa – un gran bravo ragazzo, ma è stato molto coccolato dai fratelli e dalla madre e si è poco responsabilizzato e autonomizzato rispetto alla vita nonostante abbia fatto anche esperienze dure e dolorose. Nonostante tutto, nonostante la guerra, il dolore, la prigionia in Libia – precisa RobertaDembele crede ancora nelle favole mentre noi, senza dissuaderlo dai suoi sogni, stiamo cercando di indirizzarlo verso un percorso di maturazione e crescita”.

Dello stesso avviso anche Giuliana che, con Un Passo Oltre, non ha perso tempo e ha subito trovato per il ragazzo un impiego proprio a Villarosa: “Con Dembele – spiega la tutor di comunità – ci siamo conosciuti da poco ma, insieme a Roberta, abbiamo individuato la possibilità di un’occupazione in un mercato ortofrutticolo a Villarosa dove il ragazzo comincerà a lavorare non appena saranno sbrigate le ultime procedure burocratiche. Abbiamo scelto di farlo lavorare qui perché il ragazzo è ben inserito, ha già una rete sociale oltre che affettiva”.

Tenendo sempre in debita considerazione i sogni del ragazzo com’è nella filosofia di ‘Un Passo Oltre’, Dembele lavorerà solo di mattina così da potersi dedicare, nel pomeriggio all’attività sportiva. “Il fine ultimo del nostro progetto – sottolinea Giuliana – è quello di trasmettergli la possibilità di imparare un mestiere e di giungere ad essere autonomo sotto tutti i punti di vista, fermo restando che ci auguriamo che il suo sogno si realizzi”. E il ragazzo, da parte sua, si dice entusiasta di questo nuovo inizio: “Sono contento di cominciare a lavorare e lo farò con impegno, anche se il mio sogno resta sempre quello di giocare a calcio”.

Contestualmente, appassionato di matematica, chimica e fisica, continuerà a studiare e, per la sua gioia, ad allenarsi con il Villanova Calcio. Quale che sia il suo futuro, Dembele è felice e grato del suo presente: “Da quando sono in Italia sono cambiate tante cose: mi sento bene, sono al sicuro e, soprattutto, riesco a dormire come non facevo da tempo. Sogno di vivere di calcio, anche se so che è molto difficile. Nel frattempo so che bisogna lavorare e studiare e voglio farlo. Lo farò anche grazie all’aiuto di chi, Roberta e ora anche Giuliana, mi sta accanto e mi sostiene. Villarosa mi piace come posto ma ha poche prospettive in termini calcistici – aggiunge il giovane pensando al suo futuro – Sono felice di andare a scuola, di cominciare a lavorare e, soprattutto, di poter stare con mio fratello. Anche lui gioca a calcio ma sono più bravo io – dice sorridendo – Sogno il Barcellona, la squadra che non molla mai, e il mio idolo è Lionel Messi anche se fisicamente preferisco Cristiano”.

Ma di ‘idoli’, fortunatamente, il giovane con ‘la testa nel pallone’ ne ha anche di più ‘raggiungibili’: “É molto legato al capitano della squadra in cui gioca, Simone Buscemi. Credo che il nuovo look dai capelli corti e biondi di Dembele sia proprio per emulazione di Simone”, aggiunge sorridendo la tutor di Un Passo Oltre. “Sono molto legato al mio capitano – conferma il ragazzo – è un modello per me”. E Giuliana vorrebbe, per il bene di Dembele, che davvero il ‘suo’ capitano diventasse un modello da seguire per lui: “Conosco personalmente Simone – precisa – onestà, lavoro, rispetto e impegno sono sicuramente i valori che lo contraddistinguono. È per Dembele, il migliore dei modelli da seguire”.

In attesa di un riscontro sul campo con l’effettivo avvio del lavoro, la tutor non cela il suo ottimismo: “Mi associo al pensiero di Roberta – esordisce la tutor di ‘Un Passo Oltre’ – Credo nelle capacità del ragazzo e, con un certo senso materno che vedo anche in Roberta e che ci fa essere sia comprensive che esigenti, credo che Dembele debba prima di tutto imparare ad andare avanti da solo. Noi possiamo fornirgli gli strumenti per farlo, lui deve imparare a riconoscerli, custodirli ed usarli”.

“L’ho individuato per Un Passo Oltre a seguito di un’attività di gruppo fatta in associazione – interviene Roberta – durante la quale ho notato che Dembele ha un concetto di vita particolare secondo cui tutto ruota intorno al suo sogno di diventare calciatore. Con gli stimoli di Un Passo Oltre, mi auguro che capisca che non si può vivere di sogni. Spero che questi mesi possano servirgli a tenerlo con i piedi legati alla realtà. La nostra sfida – conclude – è quella di fargli avere il permesso di soggiorno e un’autonomia abitativa e lavorativa. Vederlo, finalmente, crescere e maturare”.

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