Ousman: Dal Gambia all’Italia, tra passione per la meccanica, il rugby e un cuore d’oro
di saledellaterra
“Avevo 16 anni quando sono riuscito a lasciare il mio paese. Mamma l’avevo già persa, papà non riusciva a tirare avanti economicamente. A volte sono stato costretto a cercare cibo per strada. Sono partito dal Gambia lasciando lì mio figlio che aveva poco più di un anno. Non potevo garantirgli nulla. E’ anche per lui che sono qui, che ho deciso di venire in Italia, per lavorare e mandargli soldi perché abbia un’infanzia migliore della mia”.
Ousman, oggi 19enne e perfettamente integrato nel Belpaese, è un ragazzo dal cuore grande, sorridente e sempre disponibile, nonostante le difficoltà che la vita gli ha messo davanti. È stato accolto al centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati (MSNA) “Il Sogno di Aylan” a Palermo, dove ha cominciato a costruire il suo percorso di integrazione.
Ousman ha iniziato a lavorare come meccanico di moto grazie al progetto “Un Passo Oltre”, finalizzato ad accompagnare i minori stranieri verso l’autonomia sociale ed economica. Durante il tirocinio ha acquisito nuove competenze e ha migliorato quelle già possedute, lasciando un’ottima impressione tra i colleghi e i responsabili.
“Non voglio assolutamente stare senza lavorare – ha detto Ousman – E’ il mio desiderio più grande, insieme a quello di trovare l’amore qui”.
In Italia, il ragazzo ha imparato la lingua con impegno, ha partecipato attivamente a tutte le attività proposte e ha mostrato una grande passione per lo sport, in particolare per il rugby. Grazie alla squadra degli Hammers Campobasso, ha scoperto un talento nascosto e, in breve tempo, è diventato un giocatore promettente, un grande placcatore, con un ruolo da ala. Come sottolinea il coach, Ousman ha fatto incredibili progressi, pur mantenendo sempre un atteggiamento umile e determinato.
“Ousman come giocatore è arrivato da noi minorenne, neofita, evidentemente un grande atleta, con doti fisiche spiccate che abbiamo notato sin da subito. Ma, soprattutto – aggiunge il coach – con un’attitudine innata ad imparare questo gioco.”
Ousman non vede l’ora di tornare in campo come titolare e ha trovato nella squadra un altro tipo di famiglia, quella che forse gli mancava. La sua esperienza con il rugby gli ha permesso di integrarsi e di sentirsi parte di qualcosa di più grande. Non solo sul campo, ma anche nella vita quotidiana, Ousman ha dimostrato una grande disponibilità e generosità. Durante un evento sociale con i compagni di squadra, ad esempio, ha offerto la sua porzione di cibo a chi ne aveva bisogno senza battere ciglio, guadagnandosi l’affetto di tutti.
A oltre un anno dal suo arrivo in Italia, Ousman si sta affermando come un giovane determinato, capace di sognare e lavorare per un futuro migliore. Il suo sogno più grande? Raggiungere l’autonomia economica per sé e la sua famiglia, aiutando il più possibile chi è rimasto nel suo paese. E chissà, forse un giorno, anche il rugby potrebbe diventare la sua carriera.
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