PLURICLASSE PER SCELTA

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Quando il Consorzio C.S. mi ha chiesto di contribuire come formatore ad un progetto di potenziamento della didattica per alcune scuole delle aree interne della Basilicata, ho accolto con piacere l’invito. Attratto soprattutto dalla possibilità di conoscere un mondo tanto diverso da quello in cui lavoro quotidianamente. Sapevo in partenza che avrei avuto ben poco da insegnare.

LA REALTÀ HA SUPERATO L’IMMAGINAZIONE

I nostri pomeriggi on line sono tra i viaggi più spiazzanti fatti in questi ultimi anni. Con un paio di clic sulla tastiera mi trovo catapultato in una terra infinitamente distante. Non solo perché le maestre che incontro mi parlano della vita che scorre in piccoli paesini di montagna, dove i bambini hanno ancora il potere di vagare senza stretta sorveglianza adulta (accompagnati da una comunità allargata che sa prendersene cura a prescindere dalla parentela). Lo spaesamento più grande è dato dal racconto di come si riesca ad essere scuola in quei luoghi. Una delle occasioni in cui ho potuto sperimentare quanto il vero senso della formazione non è altro che quello di fare cooperazione, creare contesti spazio-temporali, patti comunicativi, attraverso cui esperienze, teorie, energie possano passare di persona in persona.

La scoperta è stata vedere in quelle piccole scuole di montagna una delle ultime possibilità che la scuola di tutti ha oggi di sopravvivere, di non disperdere il patrimonio che secoli di pedagogia attiva hanno regalato al nostro mestiere. Modalità scritte e consigliate in circolari ministeriali e manuali accademici, che purtroppo rimangono per lo più parola morta, in quelle piccole scuole sembrano essere la base di ogni giornata. Perché o si fa così o con una classe composta da bambini di prima, seconda, terza, quarta e quinta elementare non riesci a fare un bel niente.

UN PATRIMONIO CHE RISCHIA DI ANDARE PERDUTO 

Ad emergere subito è stato anche il quadro critico, quello di scuole e territori oggi in grave crisi, prima di tutto perché la gente da molti anni ha scelto di vivere diversamente e quindi altrove. La ricerca fatta finora è stata insomma la scoperta di una miniera che rischia di esaurire i suoi giacimento per il solo fatto che non se ne riesce più a scorgere il valore.

Dall’esigenza di condividere tanta ricchezza, di non farla rimanere solo tra loro e me che ho avuto il privilegio di partecipare a quei racconti, è nata l’idea di partorire una ricerca azione basata sulla scrittura collettiva di maestre e dirigenti che animano quelle scuole.

Perché la pluriclasse, e la metodologia che ne è alla base, possa diventare una scelta anche per chi non ne avrebbe la necessità.

Quella che riportiamo di seguito è l’inizio di questa scrittura.

MAPPA DELLA RICERCA AZIONE “PLURICLASSE PER SCELTA”

Ipotesi

I climi e le metodologie della pluriclasse e gli stili di vita dei territori da cui queste scaturiscono, costituiscono un patrimonio capace di produrre autentica innovazione didattica e miglioramento sostanziale per l’intero sistema scolastico, perché modalità auspicabile per ogni tipo di scuola.

Le azioni che di seguito metteremo in campo con alunni e docenti, le formazioni e co-ricerche teoriche che seguiranno, vengono rivolte alla validazione di questa ipotesi.

Obiettivi

  • Scalfire il gap culturale (prima di tutto delle istituzioni e dei docenti) secondo cui la pluriclasse è una scelta di ripiego
  • Empowerment professionale e territoriale
  • Contribuire a invertire la tendenza (prima di tutto istituzionale) che va verso la chiusura di pluriclasse e piccole scuole di montagna
  • Stimolare anche in altri contesti scolastici (dove non sarebbe necessario per motivi demografici o più in generale ambientali) la nascita delle metodologie e degli stili delle pluriclassi.

Azioni

1 – Percorso di scrittura collettiva capace di comunicare le principali caratteristiche delle metodologie che contraddistinguono nella quotidianità le pluriclassi e le più generali scuole di montagna.

Percorso che porterà all’elaborazione finale di un prodotto divulgabile

2 – Gioco didattico di teatro territorio improntato alla metodologia del Mito del Mammut, frutto di un percorso con bambini e docenti attorno ad uno sfondo integratore e metodologico

3 – Formazione e co-ricerca con il gruppo di docenti, di bambini, genitori, nonni e altri soggetti a vario titolo coinvolti nella ricerca (con il contributo di docenti e ricercatori afferenti ad approcci pedagogici che hanno teorizzato la validità del sistema pluriclasse)

4 – Giornate di condivisione finale con gli adulti (convegno docenti, dirigenti, istituzioni, genitori) e con i bambini (gioco di strada con comunicazione).

Destinatari

Istituzioni, Dirigenti, docenti, bambini, genitori, nonni e altri soggetti a vario titolo coinvolti nella ricerca.

Crono programma

(previsione di massima)

  • Fino a maggio 2022 – condivisione e definizione delle basi teorico pratiche della ricerca azione, con docenti e alunni
  • Da settembre 2022 – avvio del programma che porterà alla condivisione finale con adulti e bambini
  • Giugno 2023 – convegno e giornate di strada con bambini e famiglie per comunicare i risultati finali della ricerca

di Giovanni Zoppoli – formatore

Regioni

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