Ri-significare gli spazi della scuola
di unascuolacondivisa
TAPPA 6 _ 11/2019
Un progetto di architettura capace di dare nuova riconoscibilità agli spazi per offrire nuove prospettive interdisciplinari
Nell’autunno del 2019 sono iniziate le attività condotte dal Politecnico di Milano – DAStU [Dipartimento di Architettura e Studi Urbani], uno dei partner membro del comitato scientifico.
A proposito della relazione con gli spazi educativi e scolastici nel testo del nostro progetto si legge quanto segue:
“Una Scuola condivisa” si realizzerà dentro e fuori gli Istituti Comprensivi, nei contesti di educazione formale e non, favorendo un modello virtuoso di Scuola Aperta e Diffusa: luogo democratico di crescita, teatro di incontri, scambio e arricchimento ove sperimentare relazioni di senso. Gli spazi territoriali dedicati ai più giovani, sia comunali che privati, saranno al servizio di un nuovo modo di intendere la scuola. Il patrimonio scolastico sarà ripensato in senso qualitativo attraverso un progetto di ri-significazione degli spazi collettivi mediante interventi minimi e calibrati sul senso di appartenenza dei ragazzi, degli insegnati, dei genitori, alla scuola. Il fine è ridefinire un rapporto di reciprocità tra la scuola stessa e tutti coloro che la abitano: un progetto di architettura capace di dare nuova riconoscibilità agli spazi per offrire nuove prospettive interdisciplinari laddove criticità sociale, emarginazione e talvolta violenza sembrano imporsi.
Le prime necessarie azioni sono state dunque orientate alla costruzione delle relazioni con le realtà scolastiche coinvolte nel progetto e alla realizzazione dei sopralluoghi in tutti i plessi coinvolti. Inoltre, nella cornice dello sviluppo del modello di Scuola Aperta e Diffusa, queste attività sono state connesse ad uno dei luoghi del territorio individuati per l’implementazione delle azioni di Una Scuola Condivisa, lo Spazio MAST.
In particolare le docenti e ricercatrici universitarie coinvolte nelle attività hanno deciso di aprire ai propri studenti una finestra progettuale e laboratoriale dedicata all’interno di un corso internazionale proposto dal Politecnico di Milano. L’intersezione tra le attività didattiche del Politecnico, la realtà scolastica coinvolta e il territorio rhodense ha rappresentato un primo esempio concreto di coinvolgimento attivo da parte dei soggetti della comunità educante (minori inclusi) sui temi della riqualificazione degli spazi scolastici e dei luoghi del territorio dedicati alle attività socio-educative a beneficio della collettività.
Le azioni raccontate di seguito sono state ideate e condotte da Barbara Coppetti, Raffaella Cavallaro, Andrea Fradegrada, Sandra Maglio, Fabio Santonicola. Gli istituti comprensivi coinvolti dal progetto Una Scuola Condivisa sono due: IC Franceschini e IC Anna Frank. Questa prima fase di lavoro si è concentrata prevalentemente su uno stesso plesso dell’IC Franceschini che ospita la primaria “Federici” e la secondaria di primo grado “Medaglie d’Oro”.
Lo spazio educante: Interferenze | Reciprocità
Uno dei fondamenti su cui poggia il nostro progetto è che la ricerca universitaria e la didattica costituiscano sfere di lavoro interconnesse che reciprocamente si alimentano e si contaminano. La scuola sta avanzando e sperimentando, a tutti i livelli di istruzione, nuovi modelli educativi con l’obiettivo di aggiornare questo luogo di vita nodale, decisivo ambiente di apprendimento aperto ai diversi approcci didattici e ai rapidi cambiamenti degli ultimi decenni. Questa istanza innovatrice ha come obiettivo principale quello di meglio soddisfare e diversificare i processi di sviluppo personale, in modo che tutti possano ricevere supporto e coltivare le proprie capacità specifiche, che si tratta di minori o di adulti. Lo stimolo all’internazionalizzazione e all’integrazione sociale attraverso politiche di inclusione è sicuramente un fenomeno in atto a tutti i livelli scolastici, pertanto gli spazi d’insegnamento sono soggetti, nelle principali città europee, a programmi per la sostituzione di edifici scolastici obsoleti e a progetti di riqualificazione e rigenerazione di strutture esistenti.
All’interno di questi presupposti, si è deciso di sottoporre il tema della rigenerazione delle strutture scolastiche interessate dal progetto Una Scuola Condivisa agli studenti del corso internazionale Architectural Design Studio 1, tenuto dalla prof. Barbara Coppetti insieme alla prof. Angela Poletti per il modulo “ Multi-criteria analysis and project appraisal”, a.a. 2019/2020 – Master in Sustainable Architecture and Landscape Design del Politecnico di Milano, Polo di Piacenza.
La scelta del corso è stata dettata dalla sua attualità, interscalarità e concretezza in relazione alle tematiche affrontate. Il cuore del lavoro intitolato “The renewal of learning space. The school as a common contemporary space, between architecture and landscape – “Il rinnovamento degli spazi dell’apprendimento. La scuola come spazio comune contemporaneo” è stato il progetto di rinnovamento della Scuola primaria e secondaria di primo grado Federici/Medaglie d’Oro insieme al progetto di rinnovamento dello Spazio MAST, spazio sociale rivolto alla comunità rhodense di proprietà dell’Amministrazione Comunale.
Una progettazione in più fasi, un percorso in crescendo
Il processo partecipativo di progettazione architettonica, integrato a momenti di revisione e lezione in aula, ha portato alla condivisione di quattro principali momenti di scambio e confronto.
- 30 Settembre 2019 | La prima visita con gli studenti alla città di Rho, allo Spazio MAST e alla Scuola Federici/Medaglie d’Oro, oltre che al contesto di riferimento con le stratificazioni storiche che hanno segnato il tessuto urbano, ha avviato un atteggiamento progettuale incentrato sulla esperienza dello spazio e del paesaggio circostante. L’obiettivo del sopralluogo è stato la valutazione di idee e strategie urbane per costruire una Narrazione dei luoghi che corrispondesse ad una percorrenza lenta, pedonale e ciclopedonale lungo tracciati secondari o alternativi.
- 11 Novembre 2019 | Dialoghi Aperti sia con gli esponenti della cooperativa sociale LaFucina, ente gestore dello Spazio MAST, che con la dirigenza, il corpo docenti, studenti e studentesse. I dialoghi aperti hanno permesso di condividere il programma e gli obiettivi dei progetti con le comunità locali e la comunità educante. Sono stati definiti due programmi di lavoro impegnativi ma molto stimolanti per tutti! In particolare, il MAST Community Space ha fissato l’obiettivo di proporsi come nuovo centro per la vita pubblica giovane e intergenerazionale attraverso la miglior definizione della propria identità; mentre la Scuola Federici/Medaglie d’Oro ha preparato una presentazione focalizzata sulle necessità della scuola espresse dai ragazzi e dagli insegnanti. Tali necessità, desideri o sogni, coinvolgono sia gli spazi interni che quelli esterni del giardino e del parco pubblico adiacente.
- 2 Dicembre 2019 | Seminario sul patrimonio scolastico pubblico tra demolizione e rigenerazione di strutture esistenti; esposizione dell’esperienza condotta da TorinoFaScuola alla Scuola Secondaria Enrico Fermi, presentata dall’arch. Simona Della Rocca, fondatrice con Alberto Bottero dello studio BDR Bureau. Alla presentazione è seguita la Critica collegiale ai lavori degli studenti sulla Scuola Federici/Medaglie d’Oro: un’occasione di confronto diretto con l’esperienza professionale di realizzazione del progetto di aggiornamento architettonico e pedagogico di una struttura scolastica degli anni ’60 nella periferia di Torino.
- 20 Gennaio 2020 | Open Critic e Mostra dei progetti presso lo Spazio MAST a Rho: il processo partecipativo di progettazione architettonica ha fatto sì che fino all’ultimo passaggio fosse possibile verificare e commentare insieme i progetti, gli elementi dell’architettura, i materiali e il disegno degli spazi trasformati della Scuola Federici/Medaglie d’Oro e del Mast. I disegni sospesi, i tanti modelli fisici esposti e gli scenari che studenti del Master hanno costruito sulla base dei sogni dei più piccoli, hanno attirato i ragazzi, reciprocamente interessati e coinvolti nell’esplorazione. Tra i plastici abbiamo degustato la merenda “Around the world”, un antipasto tipico o finger food preparato dagli studenti del Master internazionale, accompagnato da un drink offerto dal Politecnico di Milano Polo di Piacenza. I momenti conclusivi di un semestre stimolante, che ha visto una partecipazione davvero numerosa e attiva di ragazzi, insegnanti, preside dell’Istituto e comunità locale, hanno prodotto progetti di aggiornamento di luoghi di vita nodali, di ambienti di apprendimento aperti ai cambiamenti, espressione della ricerca di una nuova relazione con la natura e con gli spazi all’aperto.
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