Le grandi dimissioni e l’esodo dal lavoro
di clacets
“Ci hanno sempre ripetuto che il lavoro è ciò che ci definisce, il fondamento della nostra dignità di esseri umani. E allora perché, in tutto il mondo, sempre più persone si dimettono? Negli ultimi anni abbiamo avuto diverse occasioni per chiederci se la vita che stiamo vivendo è quella che vogliamo vivere. Per molti la risposta è stata no. Questo perché è cresciuta l’indisponibilità a sottostare a regole tossiche e vessatorie che numerosi contesti lavorativi impongono”.
Mercoledì 5 luglio Booq – Bibliofficina di quartiere alla Kalsa (via Santa Teresa) ha ospitato la presentazione del libro “Le grandi dimissioni” (Einaudi Editore), di Francesca Coin, sociologa e docente di Neoliberal Policies e Global Social Movements all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un incontro che ha voluto trasformare in dibattito pubblico il tema connesso con uno dei fenomeni più importanti e complessi di questo tempo: l’esponenziale aumento dei licenziamenti volontari, in Italia e all’estero, in risposta allo sfruttamento lavorativo dilagante.
Il dialogo pubblico, organizzato da SEND e Booq, si propone di essere la prima di un ciclo di incontri organizzato da SEND per ridefinire in modo collettivo cosa sia oggi il lavoro e che azioni possono essere intraprese per una cambiamento sociale. L’incontro ha voluto tenere conto del ruolo e della funzione dell’orientamento in un mondo in cui le persone scappano dal lavoro: oggi più che mai insegnanti, famiglie e operatori, e l’intera Comunità Educante, hanno la responsabilità, orientando, di costruire una narrazione critica del lavoro, per restituirne una dimensione sociale e ridare a tutte e tutti l’opportunità di compiere scelte davvero consapevoli.
Il libro di Francesca Coin, a partire dal vissuto delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto in Italia, analizza le ragioni della crescita di una tendenza del tutto inattesa, e mostra come oggi dimettersi significhi non solo impedire alle condizioni di sfruttamento di deteriorare la nostra salute e le nostre relazioni, ma anche riconquistare tempo per noi stessi e per la nostra vita. Già prima della pandemia un sondaggio svolto in 140 Paesi aveva reso noto che l’80% della popolazione occupata odia il proprio impiego. E così, dopo aver avuto mesi per riflettere sulla qualità della vita, tantissime persone esauste, esasperate e impoverite si sono organizzate per licenziarsi collettivamente dai settori della ristorazione, della sanità, della vendita al dettaglio, della cultura e da altri ancora. Dando forma a quello che è stato definito il fenomeno delle Grandi dimissioni.
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