Didattica a distanza: le educatrici di Totem a confronto tra difficoltà e novità
di totem
Annarita Rinaldi, della Cooperativa Nuove Risposte, Michela Molinari della Cooperativa Brutto Anatroccolo e Germana Gargano di Arci Solidarietà, sono tra gli educatori di Totem che operano rispettivamente nel progetto in V Municipio, III Municipio e XI Municipio. Qui si sono confrontati sulle difficoltà della didattica a distanza e su come stanno rimodulando il progetto educativo di fronte al lockdown e alla certezza che non si tornerà a scuola prima del settembre 2020.
Prima il Lockdown, poi la certezza che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre. Come sono state rimodulate le attività educative?
G.G.: I ragazzi partecipano quotidianamente alla didattica online, praticamente per tutta la mattinata. Il pomeriggio ci siamo impegnati per affiancarli nello studio in video chiamata, costruendo una buona alternanza tra il lavorare insieme ed esser produttivi e cercare di svagarsi, facendoci raccontare le loro giornate in casa, i problemi che affrontano, in un clima con loro leggero e scherzoso, ma anche di conforto e confronto. Abbiamo proposto attività di laboratorio teatrale, con la creazione di monologhi basati sull’improvvisazione e la loro condivisione ed alcuni di loro hanno aderito con partecipazione.
M.M.: Le attività educative in questo periodo sono state rimodulate con l’avvio della Smart Room virtuale nella quale sono stati caricati video, tutorial su giochi inventati da noi che i ragazzi potrebbero riproporre, tutorial su come passare il tempo in questi giorni per gli adolescenti; storie inventate da noi o raccontate tramite noi per i più piccoli e infine per la comunità educante link e idee per gli adulti su cosa far fare ai propri figli, su come passare il tempo anche loro e su informazioni di servizi attivati dal Municipio o da altri enti a tutela di chi ha più bisogno in questo momento. Dal mese di maggio partiranno videochiamate con gruppi di ragazzi divisi per fasce di età improntate su giochi e attività da fare insieme agli operatori online. Per il tutoring, invece, è stato avviato uno sportello d’ascolto allargato anche ai minori seguiti dal III municipio come Sismif, uno sportello che ha la finalità di supportare emotivamente e didatticamente sia
i ragazzi che la famiglia.
A.R. Abbiamo ovviamente dovuto ricalibrare le azioni del progetto in base alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria nazionale. Tutto ciò he prima era front office si è concretizzato nelle azioni di Smart Room Virtuale: uno spazio online accessibile tanto dai ragazzi quanto dagli adulti e che riproduce in forma digitale le attività didattiche, educative, laboratoriali, di sportello che compongono l’architettura stessa di Totem. Si può accedere alla smart room tramite un link, le azioni/ attività proposte vanno dalla storia della musica con il maestro Pasquale Innarella, alle lezioni di ritmo e di chitarra, alla costruzione di semplici strumenti musicali, con l’ausilio di materiale di riciclo e di facile reperimento domestico. Video dove si forniscono piccoli elementi di Yoga e video dove vengono forniti i primi elementi della LIS (Lingua dei Segni Italiana) per sensibilizzare ragazzi e gli adulti, verso una forma alternativa di comunicazione. Si possono visionare tutorial di vario genere, dalla costruzione di semplici oggetti con l’arte del riciclo, alla costruzione di giochi e giochi “ d’altri tempi”, alla pittura, a piccoli consigli per avere un orto, fino ad arrivare ad un più video sul cyber-bullismo )“Io resto e casa e tengo fuori il bullismo), che affronta un tema di attualità e rimanda ad uno spazio di elaborazione e confronto con psicologi.
Quali difficoltà avete riscontrato nei ragazzi e nei bambini a causa delle misure di distanziamento sociale?
G.G.: Dopo un iniziale entusiasmo per l’interruzione della scuola, i ragazzi si sono isolati ed abbiamo faticato a stimolarli per uscire da questa condizione. Poi pian piano si sono lasciati avvicinare ed è emerso il forte disagio per la mancanza che sentono dei compagni, degli amici, per la mancanza di libertà e la difficoltà nel continuare a mantenere tra di loro legami. C’è anche la difficoltà di costruirsi uno spazio dentro casa, dove l’unico possibile spesso è quella “bolla dentro la bolla” , ulteriormente deprivante, dei videogiochi, ai quali si dedicano per ore ed ore.
M.M.: Avendo aperto la Smart Room a metà febbraio la problematica maggiore è stata quella di non aver instaurato una relazione prima della chiusura della scuola e aver avuto difficoltà a raggiungere i ragazzi con le nostre attività. Per il tutoring è stato più semplice contattare il nucleo, avendo già un rapporto diretto in precedenza, ma il mezzo online non sempre è funzionale perché alcune famiglie sono resistenti all’utilizzo di tale mezzo o perché hanno difficoltà ad avere accesso e strumenti adeguati.
A.R.: Il distanziamento sociale ha provocato cambiamenti nel modo di vivere, nelle relazioni sociali e interpersonali; anche in questo caso proporre ai ragazzi e ai bambini, attività “a distanza” fa emergere delle difficoltà nell’avere e mantenere dei contatti per farli partecipare con assiduità.La difficoltà più grande che incontriamo noi educatori è che essendo attività on line, la relazione fiduciaria non si crea con la stessa spontaneità con cui avviene in un contatto in presenza. Siamo abituati a ricalibrare continuamente le attività aumentando o diminuendo la complessità dell’azione in base alle competenze dei partecipanti, scegliendo un ritmo che è del gruppo, “leggendo” feedback relazionali ed emotivi che hanno, durantel o svolgimento degli incontri. Stiamo lavorando per ricevere dei feedback per poter modulare in base al gradimento le attività ritenute più interessanti.
Quali le difficoltà nell’attività educativa a distanza?
G.G.: Senz’altro stimolare la loro voglia di fare e partecipare, l’intrusione nelle case e trovare un modo di creare uno spazio che fosse desiderato, utile e ben voluto nella loro organizzazione della giornata scolastica e familiare che loro stessi si sono ritrovati a dover conoscere e costruire in questa nuova condizione
M.M.:Le difficoltà nell’attività a distanza sono di due tipi: o mancano le risorse a disposizione della famiglia, tablet, computer o internet a disposizione con wi fi; oppure una mancata conoscenza precedente che ovviamente mette in difficoltà la famiglia nell’affidarsi completamente al team di operatori coinvolti nel progetto.
A.R: La difficoltà è proprio quella di “raggiungere” le famiglie e i bambini; non tutti possiedono
adeguati dispositivi per poter accedere e connettersi alla rete. Difficoltà emersa anche da
parte dei genitori, i quali non sono sempre in grado di dare un supporto nella gestione
della connessione alla rete, vuoi per questioni organizzative di “tempo e spazio” nella
quotidianità domestica così radicalmente cambiata o vuoi per conoscenza informatica non
sufficiente che si aggiunge, in alcuni casi, anche alla difficoltà di nuclei già con
problematiche di supporto alla didattica dovuta alla povertà educativa.
Oltre alle attività educative rivolte ai ragazzi gli educatori stanno mettendo in campo anche delle azioni rivolte ai genitori e le famiglie?
G.G.: È stato attivato anche in via digitale uno Sportello d’ascolto per genitori che si trovano in difficoltà nel gestire l’organizzazione della giornata dentro casa, problemi di ansia e supporto per la gestione dei conflitti con i figli.
M.M.: Rispetto alle famiglie dei ragazzi della Smart Room, non essendoci una relazione stabile e non avendo rapporti diretti con loro non è stato possibile ad ora avviare nulla. Si sostengono soltanto con lo sportello di ascolto le famiglie seguite dal tutoring già in precedenza e le famiglie seguite dal Sismif.
possibilità di interagire, con gli educatori e con gli psicologi, tramite una casella di posta
elettronica per qualsiasi dubbio e richiesta da parte dei genitori. Attivo è anche lo sportello
d’ascolto psicologico da remoto o tramite cellulare. Inoltre si stanno realizzando dei tutorial
per aiutare genitori e ragazzi a gestire situazioni di cyber-bullismo.
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