Chi ben comincia: la presenza educativa dalla classe al territorio

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Una bambina rappresenta un momento di attività in classe

L’inizio di progetto ha sempre il profumo di una nuova partenza: aspettative, fantasie, obiettivi si mescolano con le necessità organizzative, incontri, strutturazione di rapporti tra partner e lavoro d’equipe.

L’avvio di Tornasole ha prodotto un grande fermento presso l’IC Melissa Bassi situato nell’R5 a Tor Bella Monaca, dove, nel plesso infanzia, Pianoterra è chiamata ad organizzare una buona parte delle sue attività previste da progetto.

Siamo partite subito dal lavoro con le insegnanti, con l’idea di analizzare i bisogni formativi delle nuove maestre ed organizzare delle riflessioni formative ah hoc. Contemporaneamente attraverso la presenza in classe nella quotidianità abbiamo conosciuto i bambini, rilevato le necessità specifiche presenti in ogni classe e con le docenti e la responsabile di plesso, siamo andate a progettare e programmare i laboratori.

Nonostante la crisi pandemica vincoli moltissimo le possibilità progettuali, il lavoro nelle classi ha prodotto subito ottimi risultati e le attività si sono svolte in un clima di gioioso interesse.

Proprio durante uno dei laboratori, a tema musicale, nel momento della restituzione grafica di quanto successo durante la giornata, una bambina timida ci stupisce riportando una scena che ha in sé tutto il senso del progetto: l’operatrice Claudia contiene ed aiuta un bambino durante le attività, un’altra bambina e la maestra partecipano all’azione e tutti sorridono.

La piccola artista ha saputo osservare e restituire tanto del nostro quotidiano lavoro, tanto di ciò che chiamiamo presenza educativa: uno stare morbido e positivo, orizzontale e funzionale al raggiungimento del risultato.

La creazione di un clima di collaborazione e fiducia a beneficio di tutta la comunità scolastica e l’attenzione per chi è portatore di fragilità specifiche ma soprattutto il senso, denso, dello stare insieme per creare qualcosa di bello e significativo, anche quando questo fare si concretizza nel tempo di un gioco, di una filastrocca, o di una canzone.

Il prossimo passo a cui stiamo lavorando è l’apertura della nostra Aula Vicina, proprio nel cuore del quartiere, sotto una delle torri.

Ci stiamo impegnando per creare uno spazio caldo, un nido, in cui le famiglie ed i bambini possano trovare spazio, ascolto, proposte, suggestioni ed un ambiente altamente educativo, ma soprattutto quella presenza accogliente, quell’abbraccio sorridente di cui la nostra piccola artista ha saputo donarci un’immagine tanto chiara.

Non vediamo l’ora di poter invitare le famiglie e la rete, per festeggiare questo nuovo spazio restituito al quartiere.

 

 

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