Dallo Spazio Infanzia Santa Rita
di apurimac
Ritratti dallo Spazio Infanzia Santa Rita
Oggi vi raccontiamo una delle storie di vita incontrate e ascoltate nel nostro Spazio Infanzia Santa Rita a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Quanto è importante per un bambino poter usufruire di uno Spazio Infanzia adatto alle sue esigenze e sicuro ? Ci sono bambini che, per mancanza di posti nelle scuole d’Infanzia pubbliche, rimangono a casa, seguiti dai genitori, ma privati di quello che è la “scuola”: un luogo in cui crescere e avere stimoli nuovi.
E per una mamma quanto è importante?
Ha tre anni, gli occhi curiosi e intelligenti, due genitori che lo amano molto e tanta voglia di correre e giocare. Il suo sorriso, assomiglia a quello della mamma. Lei è una donna giovane, molto socievole ed è stata felice quando le abbiamo proposto di raccontarci la loro storia.
“Sono arrivata in Italia tanti anni fa, nel mio paese non ci potevo più stare. Ho, come tanti, un passato difficile vissuto tra paura e dolore. Mio figlio è nato in Italia, ha un certificato di nascita italiano, ma nonostante ciò, quando è arrivato il momento di iscriverlo alla scuola dell’infanzia ho avuto difficoltà perché non avendo un lavoro non rientrava nelle graduatorie pubbliche.”
Come sei arrivata da noi? “Ho avuto la fortuna di incontrare un’assistente sociale che si è interessata alla nostra situazione e mi ha parlato del vostro progetto, dello Spazio Infanzia Santa Rita e allora sono venuta a conoscervi”.
Cosa è successo da allora? “Sono cambiate tante cose. Io mi sono sentita subito accolta, all’inizio avevo paura di lasciare mio figlio, ma poi mi sono accorta che qui stava bene. È cresciuto tanto, ha imparato l’italiano, parla molto di più. Quando stava a casa si annoiava, voleva stare sempre e solo con me. Da quando frequenta lo spazio invece è diventato più socievole e autonomo. Mangia da solo, ha imparato tante cose. Lo vedo molto cambiato ed è sereno.”
E per te cosa è cambiato? “Anche a me ha fatto bene, adesso ho la possibilità di cercare lavoro, mi sono sentita guidata in tante cose. Mi avete aiutato a scrivere un curriculum, mi avete accompagnata all’ufficio di collocamento per fare l’iscrizione. Grazie al vostro aiuto mi sono rivolta alla Asl per chiedere assistenza sanitaria . La cosa più importante, che mi fa sentire serena, è che sto ricevendo un sostegno pratico, oltre che umano e per me è fondamentale perché finalmente sento di aver trovato un punto di riferimento”.
Salutando questa mamma la ringrazio per averci regalato il racconto della sua storia, dolorosa ma piena di speranza. Di tutto, resta un sorriso, nella consapevolezza di aver toccato positivamente la vita di altri. Di esser riusciti, nel nostro piccolo, a garantire nuove possibilità e diritti.
Questo è il senso del nostro lavoro.
Maria Capece
Volontaria in Servizio Civile
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