First Step Method: una sperimentazione a Torino
di thub06
All’interno del progetto Thub06 trova spazio il FIRST STEP METHOD (FSM), una sperimentazione che arriva da lontano ma che si avvicina e rafforza le esperienze pedagogiche sviluppate all’interno del progetto torinese. La promozione dell’autonomia dei bimbi e il coinvolgimento delle famiglie, punti focali del progetto, hanno trovato diverse sinergie con il FSM.
FSM è un metodo sviluppato da Shai Silberbusch e da un team di specialisti israeliani, che sostiene le famiglie nello sviluppo del proprio bimbo puntando a sviluppare pienamente le capacità motorie e di crescita. Tale pratica, si basa su un approccio che prende in considerazione sia il lato psicologico che quello fisico, motorio e sensoriale. È particolarmente indicato per bambini affetti da ritardi di sviluppo generalizzati oppure da malattie rare come, ad esempio, il morbo di Wolf-Hirschorhorn. Il FSM opera attraverso momenti di gioco di tipo motorio e sensoriale, momenti di osservazione e restituzione da parte degli operatori nell’ottica di favorire nei destinatari una riappropriazione del linguaggio del corpo, basilare per lo sviluppo cognitivo.
Nel caso di Thub06 è stato possibile attivare tale percorso grazie al coinvolgimento della Città di Torino che, attraverso la Divisione Servizi Educativi, Servizio Risorse e Progetti per l’Inclusione Scolastica dei Disabili, ha accolto la sperimentazione nelle scuole comunali e in quelle paritarie, individuando le scuole e le sezioni in cui andare a proporre l’intervento, attuando una valutazione dei singoli casi e dei gruppi da coinvolgere. Le scuole interessate fino ad oggi sono state il nido d’infanzia “Piccolo Principe” e il “Polo del Dialogo”. Lo svolgimento delle attività prevede, oltre al contributo degli esperti di FSM, anche il coinvolgimento dei referenti pedagogici delle due strutture, delle educatrici e delle maestre di riferimento. Al team di lavoro vengono affiancati inoltre educatrici professionali delle cooperative Liberitutti, Terzo Tempo ed Educazione Progetto.
Presso il Polo del Dialogo è stato possibile applicare tale metodo grazie al lavoro introdotto da Elisa Greber, terapista FSM. Da febbraio 2019 la sezione della scuola dell’infanzia coinvolta nella sperimentazione ha partecipato attivamente al percorso, rispondendo alle sollecitazioni di Elisa attraverso giochi specifici, che riprendessero le fasi evolutive, soprattutto motorie, dei minori e che permettessero una fase di osservazione e di successiva azione. Dallo strisciare sulla pancia al gattonare fino al rotolarsi e poi camminare in piedi, i diversi stimoli hanno permesso alle insegnanti di osservare da un punto di vista differente il gruppo dei bambini innescando riflessioni su come promuovere l’autonomia di tutti. Lavorando sul campo e successivamente via skype, insegnanti e terapista hanno monitorato il visibile miglioramento sia del singolo che del gruppo permettendo di raggiungere sicurezze e serenità maggiori.
La terapista ha lavorato seguendo un iter molto preciso: ascoltare e quindi accogliere, capire, pensare e fare. Nelle proposte di attività di Elisa la prima richiesta era rivolta alle educatrici e alle maestre: “ascoltate e accogliete attraverso l’osservazione, lasciando tempo ai bimbi di interiorizzare il gioco”. Grazie a questa prima fase si è potuta osservare la rielaborazione cognitiva nei bambini, elemento che ha permesso di proseguire verso il “fare” facendo trovare ad ognuno di loro la propria soluzione per risolvere una situazione problematica. All’inizio del percorso l’esperta Elisa ha offerto ai bambini uno stimolo (nel caso di FSM di tipo motorio o sensoriale e vestibolare piu’ che di motricità fine) ascoltando, aspettando e osservando che i bambini trovassero una soluzione e quindi mettessero in atto una personale rielaborazione cognitiva nell’ottica di renderla sempre più permanente nel corso della propria crescita.
Presso il nido d’infanzia “Piccolo Principe” il FSM è stato attivato su un bambino con diverse difficoltà nel comunicare e nei movimenti e di conseguenza scarso coordinamento motorio. In questo contesto Elisa ha lavorato con Sara, educatrice inserita al nido grazie al progetto Thub06, ed è stato coinvolto un piccolo gruppo di compagni con l’obiettivo di trasferire più strumenti possibili da lasciare in eredità. L’obiettivo primario era di togliere il bimbo dall’isolamento in cui stava scivolando attraverso giochi di contatto visivo diretto e di coordinamento con la fit ball in modo da aumentare equilibrio e relazione con gli altri, in un’ottica di fiducia e miglioramento della percezione corporea di se e dei compagni.
Una stimolazione olistica che consta di attivazioni di tipo motorio, sensoriale, vestibolare sono gli ingredienti principali dell’approccio al gioco con il bambino che segue il metodo First- Step. Il rispetto del tempo del singolo bambino, l’osservazione e la promozione di un’autonomia, basata sulle competenze specifiche di ogni individuo, si è rivelata essere vincente per i bimbi coinvolti in questi mesi di attività risultando efficace per bimbi con difficoltà ma anche una proposta educativa per tutto il gruppo classe.
La sperimentazione continuerà sino a conclusione dell’anno scolastico e per il prossimo saranno individuati nuove scuole e nuovi gruppi da coinvolgere.
CONTATTI
First Step Method
Nido d’infanzia Piccolo Principe
Via Terraneo, 5
tel. 011 01166455
Polo del Dialogo
Via Vittorio Andreis, 18/25
tel. 011 19741757
nidodeldialogo@coopliberitutti.it
Liberitutti scs
tel. 011 19741757
Educazione e progetto
tel. 011 5712839
Terzo tempo
tel. 011 8129503
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