Al via il laboratorio per…imparare ad imparare!

Se faccio capisco, il primo laboratorio

“Lap” significa “lembo, balza, piega”. “Book”, “libro”. Il Lapbook, dunque, è un libricino che contiene tante piccole falde che si richiudono su se stesse. Una specie di piano di lavoro con tanti cassetti da aprire e chiudere per ritrovare i contenuti.

Si tratta di uno strumento didattico simile a una mappa concettuale tridimensionale e interattiva. Si può applicare a qualsiasi tipo di materia, a patto che  entusiasmi lo studente. E decisamente entusiasti sono stati i circa 80 allievi delle Scuole Medie “G. Caprin” e “T. Weiss” di trieste, oltre a una classe CPIA e l’ente di formazione professionale Enfap di Monfalcone, coinvolti in “Se faccio, capisco”, uno dei primi laboratori didattici ed educativi pensati da Thanks God it’s Monday!.

Il progetto punta infatti a combattere la povertà educativa e rendere accessibile a tutti il maggior numero di opportunità di formazione e crescita. Per farlo, ha messo in campo numerosi laboratori, tra cui quello attuato appunto dalla cooperativa sociale La Quercia, partner del progetto sul territorio triestino. “Armata” di cartoncini colorati, colla, forbici, matite e penne, una classe ha costruito un lapbook tutto suo, lavorando divisa a gruppetti su molti argomenti.

Imparare divertendosi

Ritagliando, piegando, assemblando e incollando, i ragazzi hanno potuto sperimentare attenzione, capacità di osservazione, analisi e scelta delle informazioni. Approfondendo argomenti studiati sui banchi collaborando tra loro, hanno sviluppato collegamenti tra le diverse discipline. Il docente si è invece trasformato in un “regista-facilitatore”, chiamato ad e attivare abilità e ricerca delle conoscenze necessarie al montaggio.

Il laboratorio ha permesso di far toccare con mano a docenti e allievi uno strumento innovativo – ma semplice ed estremamente immediato – per apprendere le mille sfaccettature di una materia, rendendo divertenti anche argomenti talvolta un po’ ostici.

Obiettivo dei laboratori per imparare ad imparare, è far costruire progressivamente ai ragazzi le loro competenze. Uno stimolo a gestirle nel lavoro quotidiano e a sperimentare la condivisione di quanto appreso con curiosità, soddisfazione e creatività.

A volte, è sufficiente trovare delle strategie alternative per giungere a creazioni impensabili, no?