Sono stanca, mia figlia non mi ascolta. Ho bisogno di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato, dove sbaglio.
di comunicazione
M., 38 anni, arriva in consulenza perché sopraffatta dalle difficoltà che incontra con sua figlia, E., di 8 anni.
Non ascolta più sua madre, non rispetta le regole, i docenti riferiscono che è diventata ingestibile e disturba la classe in continuazione. M., due anni fa, ha perso suo marito, padre di E., in un incidente stradale e ora combatte con la fatica dell’accettazione della perdita e la sua quotidianità che non le piace, fatta di solitudine e stanchezza.
Durante i nostri colloqui di consulenza mi riporta i racconti della relazione con E., descrivendola come un giocattolo da aggiustare, delegandomi la responsabilità e la soluzione immediata come se non avesse spazio personale per accoglierla. Il suo pensiero magico sembra quello di voler cambiare sua figlia perché lei non è disposta a cambiare punto di vista in questo momento o farsi carico di questa relazione che non riesce a vedere e sostenere come qualche tempo fa.
“Mia figlia non mi aiuta, non vede come sto e mi dà solo rogne”.
M. non vede sua figlia per il suo umore deflesso ed E. fa di tutto per essere vista, non rispetta le regole, si distrae e fa chiamare ogni giorno da scuola, fa di tutto ma la mamma è così distante da sé stessa e dalla relazione con sua figlia che non riesce a comprendere la richiesta di aiuto di E.
Continueremo il percorso con l’obiettivo di supportare il processo di gestione e riconoscimento delle emozioni, supportando e sostenendo M. in questo difficile percorso.
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