“Come un’onda che travolge oppure lambisce” – trovare il modo giusto di agire il lavoro educativo.

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di Cooperativa AEPER

“Come un’onda che travolge oppure lambisce” – trovare il modo giusto di agire il lavoro educativo.

Spesso nel lavoro di accompagnamento delle famiglie di TENERAMENTE, il nostro intervento ha bisogno di essere adattato alle circostanze, di trovare il modo ‘buono’ e prendibile, perché sia un’effettiva risorsa.

Questo significa scegliere di declinare la nostra presenza educativa su versanti pratici forse inconsueti.

“Una donna che seguiamo ha dovuto affrontare un trasloco molto impegnativo nel mese di Luglio. Non avendo quest’ultima una rete sociale e familiare di supporto che potesse aiutarla in questo momento così impegnativo e delicato si è affidata completamente al mio supporto. Così ci siamo trovate, per la maggior parte del tempo sole, a fare scatoloni, caricare mobili in macchina, montarli, arredare casa ecc ecc. Non sono mancati imprevisti, anche dovuti alla nostra mancanza di preparazione nel campo, disagi legati al caldo e alla fatica fisica, ma il tutto è stato alleggerito da grandi risate e ha rafforzato il patto educativo tra lei e me come educatrice” Karima.

A volte invece è necessario comprendere quale tipo di presenza la famiglia possa tollerare, non solo in base ai bisogni effettivi, ma anche al momento specifico in cui si trova e alle energie che può investire nell’home visiting.

“Mi occupo da dicembre ‘22 di una famiglia composta da una mamma e 2 bimbi di 2 e 4 anni. L’intervento proseguirà fino a fine progetto con un ingresso settimanale.

Purtroppo la difficoltà di una mamma sola che lavora di conciliare i momenti della famiglia con i tempi lavorativi sta complicando un po’ gli ingressi; inoltre la sede di lavoro è a Milano.

È capitato che entrassi in casa e la mamma fosse appena tornata dopo essere rientrata dal lavoro, aver recuperato i figli dall’asilo o dalla baby sitter, li avesse cambiati e dato loro la merenda. La trovavo stanchissima, con gli occhi che si chiudevano. In quei momenti mi sono accorto come l’avere cura comporti a volte anche fare un passo indietro, lasciare andare e non sentirsi di troppo. Così, dopo aver detto alla famiglia che era giusto che si prendesse i suoi tempi per rilassarsi e stare in intimità, me ne andavo dopo essere rimasto solo una decina di minuti” Clemens.

Il rispetto dei tempi e delle possibilità di un contesto familiare è un paradigma da assumere con consapevolezza e si esercita nell’ascolto attento di quanto viene detto e di quanto non viene detto. Gli educatori e le educatrici di TENERAMENTE sono allenati a cogliere le fatiche della quotidianità e ad utilizzarle per riformulare il proprio lavoro o per adottare strategie comunicative maggiormente efficaci.

Il Capi è il questionario che utilizziamo per fotografare la situazione delle famiglie. Potremmo imparare a sfruttarlo meglio. Soprattutto nella parte finale, quella in cui condividiamo quanto emerso con i nostri beneficiari.

Le difficoltà maggiori nascono dal trovare un modo di tradurre alcuni degli elementi che nel CAPI ci viene chiesto di osservare in concetti comprensibili anche da famiglie non di madre lingua italiana.

A volte è utile utilizzare delle metafore: ad esempio c’è un item che dice” vivo le emozioni come travolgenti e fuori controllo”; per alcune persone è difficile comprenderne a pieno il significato se non sono di madre lingua italiana; solitamente paragono le emozioni (dopo averne elencate alcune) ad un’onda del mare e chiedo di pensare se quest’onda li faccia cadere oppure lambisca loro solo le caviglie” Clemens.

 

 

Il lavoro di tessitura e di accompagnamento dell’home visiting di TENERAMENTE si gioca spesso su questa capacità di entrare nei contesti familiari cercando varchi di interazione forse impensati o non sempre prevedibili a priori, ma che riescono a garantire di essere un supporto autentico e su  misura, per famiglie affaticate.

Il confronto in staff garantisce la possibilità di rivedere alcune criticità emerse, nominarle e analizzarle per cercare insieme strategie utili ad una vicinanza educativa realmente capace di generare cambiamento.

Lo staff di TENERAMENTE

*questionario adottato dal progetto

 

 

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