Percorsi per la genitorialità positiva e consapevole: la storia di Giuliana.

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Giuliana (nome di fantasia) è stata coinvolta nel progetto grazie alla sua grande attenzione per i bisogni speciali che ha mostrato il suo bambino di 3 anni. Giuliana lo accompagna ad ogni attività che possa arricchirlo e permettergli di progredire. Giuliana si sente molto sola perché, nonostante i ripetuti tentativi di coinvolgere il proprio compagno, lui non partecipa a nessuna attività e non condivide con lei gli stessi orizzonti educativi. Mi racconta la fatica di essere genitore in queste condizioni ma aggiunge anche di voler diventare mamma una seconda volta. La donna ha paura che suo figlio le rimproveri la condizione di figlio unico e sente che avrebbe bisogno di un fratello con cui condividere il percorso di vita. Ed inoltre aggiunge che “fare la mamma è la sola cosa che mi rende felice, la vita mi ha dato solo calci.” Poi guardando di sottecchi Filippo che gioca sul tappeto esclama “è lui il mio miracolo”.

Nell’ultimo incontro di gruppo Giuliana è apparsa cupa e sfuggente. Al termine dell’appuntamento mi ha chiesto di parlarmi. Mi racconta che il medico le ha sconsigliato vivamente di avere una seconda gravidanza per non aggravare alcune sue condizioni di salute che la metterebbero in serio pericolo. Rinunciare al suo sogno di una grande famiglia è terribile. Giuliana mi dice di sentirsi in colpa perché se ci avesse provato prima, se solo non si fosse ammalata, se… Giuliana piange.
Le sorrido flebilmente e le metto una mano sulla spalla. Accenna un grazie e sorride fra le lacrime.

Giuliana sarà supportata attraverso l’inserimento in un percorso di consulenza psicologica al fine di rielaborare i vissuti traumatici e, contemporaneamente, tenteremo di sostenerla nel coinvolgimento del suo compagno di Giuliana nell’esercizio del proprio ruolo genitoriale. 

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