Con #sPOSTati attività di formazione per educatori che accompagnano i giovani “in un posto chiamato futuro”
di titoliminori2
Di fronte alla crisi della funzione educativa che gli adulti si trovano ad affrontare negli ultimi anni, il Coordinamento nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA Veneto ha proposto un percorso di formazione rivolto agli educatori. Questo proprio perché gli adulti di oggi “annaspano” nella ricerca di coerenza tra il modello educativo entro il quale sono cresciuti e il modello “disorientato” che sperimentano con i giovani di oggi.
Il percorso di formazione, durato alcuni mesi, ha proposto quindi ai partecipanti di confrontarsi con i temi della complessità, esplorazione e competenze invitandoli a interrogarsi sui nuovi compiti che ogni adulto con funzione di Guida deve definire entro il nuovo paradigma educativo per poter supportare i giovani nella crescita verso un futuro ancora tutto da creare.
Di fronte a un mondo soggetto a un continuo processo di cambiamento anche i modelli educativi si trasformano. L’educazione dei giovani (intesa come supporto alla crescita) interagisce direttamente con le dimensioni sociali, culturali e istituzionali specifiche di ogni epoca. Il mondo vissuto da bambini e genitori di oggi è, nello specifico, caratterizzato dal fenomeno della globalizzazione e dalla tecnologia onnipresenti in ogni ambito vitale.
Partendo da queste coordinate fondamentali, i giovani di ogni età intraprendono il loro percorso evolutivo (connotato da educazione e sviluppo) con il fine di inserirsi adattandosi nel mondo che gli si propone, perseguendo l’obiettivo di diventare “Adulti Competenti”. Tuttavia, il medesimo processo di cambiamento globale, comporta la perdita di efficacia delle strategie adottate in passato, le precedenti regole educative stonano nella complessità del panorama contemporaneo che, più che regole alternative, propone la molteplicità delle regole, delle opinioni, degli approcci, delle strategie, senza mai garantire con certezza l’esito del processo.
Partendo da questi presupposti, la formazione rivolta a un gruppo di educatori, da un lato, ha impiegato una modalità di conduzione del percorso improntata sulla co-costruzione degli incontri e, dall’altro, ha utilizzato alcune esperienze di sperimentazione diretta di attività laboratoriali.
Il laboratorio di problem-solving è stato dapprima proposto attraverso una sperimentazione libera in modalità gioco, nel quale il gruppo di partecipanti si è cimentato impiegando collaborazione, supporto reciproco, condivisione di risorse, strutturazione di ruoli in funzione delle competenze personali, capacità di pensiero non lineare, team work e coesione di gruppo.
Successivamente alla sperimentazione diretta, volta alla conoscenza degli strumenti proposti oltre che al rafforzamento degli aspetti gruppali sopra indicati, l’esperienza di problem-solving è stata analizzata nel dettaglio insieme ai conduttori al fine di individuare i processi mentali, le strategie cognitive e le diverse modalità che il gruppo di lavoro ha utilizzato per avanzare nel compito.
Questa analisi è coincisa con una meta riflessione sui processi che i gruppi mettono in campo durante l’esperienza pratica volta ad aumentare la consapevolezza delle dinamiche di gruppo, importante durante le fasi di progettazione delle attività da proporre e anche durante la conduzione delle attività stesse.
Tale modalità di progettazione e conduzione poggiano su paradigmi di complessità e analisi dei processi, ha avuto come obiettivo quello di rinforzare nei destinatari (della formazione e degli utenti degli educatori) le fondamentali competenze trasversali (soft skills) richieste oggi per diventare adulti in un mondo di regole sfumate e di processi complessi.
Similmente all’esperienza con il problem-solving, il laboratorio centrato sul ruolo, per mezzo dello strumento del cinema ha potuto attivare e osservare gli aspetti affettivi del ruolo educativo, al fine di riflettere collettivamente su cosa si attiva nelle persone quando esercitano la funzione educativa, come vivono il rapporto tra il ruolo e i modelli educativi, e altri temi che possono mettere in crisi in ruolo dell’educatore.
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