Con-Versare tra genitori: un tempo per condividere le sfide dell’essere genitori oggi

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Genitori di adolescenti ai tempi del COVID

Prosegue il percorso di confronto tra genitori dell’Alta Val Seriana, organizzato dalla Cooperativa Sottosopra. Perché non si nasce genitori, ma lo si diventa.  Si acquisiscono competenze durante il cammino e la crescita dei figli, si fanno i contri con esigenze e sfide sempre nuove. E ritrovarsi a con-versare…fa sentire meno soli. I temi del confronto non sono calati dall’altro, decisi a priori. Sono individuati a partire dalle esigenze che i genitori vivono e esprimono.

Solitudine e isolamento

Tra i temi individuati emerge forte quello della solitudine e dell’isolamento dei figli adolescenti, accentuati dalle misure  per contenere il Covid).  Una serata specifica è stata dedicata a questo tema. La solitudine e la solitudine come rischio di badare a sé stessi.

Ai genitori è stato dato un cartoncino con tre diciture diverse: “Mi sento solo/a”, “Sono a casa da solo/a” e “Solitudine”. Si è poi chiesto  loro di scegliere,  tra le carte delle emozioni, le sensazioni suscitate dallo stimolo.

L’obiettivo era emergere l’ambivalenza che si prova nei confronti della solitudine. Era esplorare  le differenze individuali di posizionamento rispetto alle situazioni di solitudine: “mi piace stare da solo”, “non amo stare da solo”, “temo di stare da solo”. Era costruire consapevolezza di cosa come adulti si prova di fronte alla solitudine, non solo in quanto genitori, ma come persone, con una propria storia e una propria esperienza di solitudine. Qualcuno ha raccontato momenti difficili della propria vita, altri  di momenti di solitudine come risorsa e  necessità per ricaricarsi, pensando solo a sé stessi.

La solitudine dei figli adolescenti

Divisi in piccoli gruppi, si è  poi riflettuto su paure e preoccupazioni che come genitori si hanno rispetto al tema della solitudine riferito ai propri figli. Sono emersi pensieri importanti. Si è parlato di come i ragazzi vivano diversamente rispetto al mondo adulto le amicizie. Di come tendano a considerare il virtuale come un mondo vero e proprio, non parallelo, ma facente parte della loro quotidianità. E di come la solitudine li possa aiutare in alcuni momenti. Di come possa essere occasione per fermare le emozioni e i pensieri su ciò che stanno vivendo, quando sono immersi nel mondo scolastico o amicale. La sensazione è che non siano soli nemmeno nel momento in cui sono chiusi nella loro stanza, perché attraverso i dispositivi tecnologici sono in contatto con il mondo fuori.

In conclusione  è stato letto insieme il brano “I due blocchi di ghiaccio”, riportando la riflessione sull’importanza di dare un buon esempio ai figli preadolescenti: “Se come genitore intreccio, ho cura e mantengo legami sani e buoni al di fuori della famiglia, mando il messaggio che le relazioni sono importanti e mi aiutano a vivere con maggior serenità anche fasi e momenti difficili della mia vita. I  figli imparano da noi e nel loro presente e, speriamo, nel loro futuro possano vivere la dimensione della solitudine come risorsa, e non come sofferenza e come mancanza di legami nel momento del bisogno”.

 

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