Myface-Mybook – 27 ottobre a Cagliari un nuovo appuntamento
di Associazione Malik
La mattina del 27 ottobre nell’Aula Magna dell’Istituto Eleonora d’Arborea ci sarà un nuovo appuntamento per Myface Mybook, con gli adolescenti delle scuole di Cagliari: il Liceo Euclide, l’Istituto Eleonora d’Arborea, il Liceo Pacinotti e l’Istituto Nautico/Industriale Buccari. Si tratta di un format di partecipazione attiva, dedicato a lettori deboli e non-lettori, il cui obiettivo è quello di coinvolgere i ragazzi nella lettura e di fornire loro strumenti per un uso consapevole e responsabile dei social-media. L’azione porta i libri in classe e gli autori in biblioteca. Operatori esperti e docenti propongono ai ragazzi la lettura di uno o più, tra 5 testi scelti, per anno scolastico. A metà percorso i ragazzi potranno conoscere gli autori o i testimonial. Nella seconda fase, attraverso la lettura del testo, gli studenti, soli o in gruppo, potranno riconoscersi (My Face) nel libro preferito (My book), e produrre un elaborato creativo libero con cui partecipare ad un concorso. La giuria formata dai pari (finalisti delle edizioni precedenti), premierà il lavoro più significativo con buoni in libri, in occasione di un evento conclusivo che aprirà la scuola alla città. Al fine di stimolare la capacità di sintesi e una corretta ed efficace comunicazione sui Social Network (media education), gli studenti potranno veicolare in maniera critica, quanto letto e prodotto, attraverso un canale social
Gli studenti il 27 ottobre, incontreranno a Cagliari lo scrittore e sceneggiatore Folco Terzani che farà conoscere ai ragazzi il libro Il cane, il lupo e Dio (Longanesi 2017), la divulgatrice scientifica Alessandra Viola che proporrà il libro scritto con Stefano Mancuso, Verde brillante (Giunti, 2015). L’attore Elio Turno Arthemalle attraverso le letture li avvicinerà ai temi trattati nel libro La religione della terra –Amare la natura per salvare noi stessi (Sperling & Kupfer, 2011) da Wangari Maathai, ambientalista, attivista politica e biologa keniota, premio Nobel per la Pace nel 2004 per «il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace», scomparsa prematuramente nel 2011 e Il bene comune della terra (Feltrinelli 2006) scritto da Vandana Shiva, influente scienziata indiana e appassionata scrittrice, che si batte da anni per la tutela della diversità biologica e contro gli ogm.
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