Messina: percorsi personalizzati e laboratori di cucina, sartoria e tanto altro

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Scoprire i propri talenti. Cogliere l’opportunità che si cela dietro una seconda chance così da riuscire guardare al futuro con fiducia. Tutto questo attraverso la realizzazione di un “biennio ponte” rivolto a chi non studia e non lavora, alternativo al percorso di studio tradizionale. E’ questo il fine a cui tende il progetto Sentieri Ponti Passerelle – selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – che, dopo il rodaggio iniziale complicato dalla pandemia, a Messina è da tempo entrato nel vivo.

Nella città dello Stretto le attività vedono impegnati 25 ragazzi tra i 16 e i 18 anni e offrono loro un percorso di crescita strutturato e personalizzato, finalizzato al rafforzamento delle life skill e alla presa di coscienza delle proprie capacità e, appunto, dei propri talenti.

Il “modello Messina” è organizzato sulla base di quattro percorsi formativi stabili: cucina, sartoria, ceramica e manutenzione. Attivi sin dalla fase iniziale del progetto sono stati attraversati da tutti i ragazzi. Ora i più interessati e talentuosi stanno cominciando a formarsi in vista del tirocinio, intrecciando contenuti e competenze.

A questi si sono aggiunti un laboratorio di informatica e un laboratorio di organizzazione eventi che vede integrate al suo interno attività di comunicazione e organizzazione creativa degli spazi. Ai ragazzi è stato affidato il compito di organizzare gli eventi rivolti ai genitori e quello conclusivo del primo “anno ponte”, come esercizio di tecniche e creatività. Avranno inoltre modo di mettersi alla prova e testare le competenze acquisite partecipando agli eventi del Distretto Sociale Evoluto promosso dalla Fondazione di Comunità di Messina.

Con riferimento alle attività legate all’area corpo, i ragazzi partecipano a laboratori di danza e giochi di squadra mentre a metà maggio partirà l’avviamento alla vela. Completano l’offerta formativa visite guidate sul territorio e momenti esperienziali. Si tratta di attività collaterali che si muovono in parallelo al percorso di progetto e lo integrano: non sono pensate indistintamente per tutti i ragazzi ma solo per alcuni, avendo specifico riguardo ai singoli talenti emersi.

«Un fattore importante nella nostra metodologia – spiega Antonella Rosetto Ajello, coordinatrice della didattica – è il coinvolgimento attivo delle istituzioni e della comunità educante. Vi è infatti una collaborazione costante sia con le scuole, per i percorsi finalizzati anche al conseguimento della licenza media, sia con gli assistenti sociali che hanno inviato i ragazzi, con un monitoraggio continuo utile a rimodulare il percorso in itinere. Il lavoro messo in campo, dunque, è estremamente personalizzato e strutturato sul singolo ragazzo, sui suoi bisogni e le sue necessità. Altrettanto costante il rapporto con le famiglie che, in alcuni casi, hanno chiesto il nostro supporto in momenti difficili, con risultati positivi per il ragazzo».

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

 

 

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