LA MUSICA FA EDUCAZIONE?

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La musica fa educazione?
Domanda difficile e risposta sicuramente condizionata dall’esperienza personale di ciascuno. La musica ci emoziona e ci accompagna, soprattutto da giovani, in ogni momento della nostra vita. Non possiamo certo dire che non abbia un’influenza su noi. Da ragazzi la musica identifica, è un modo per rendersi visibili agli occhi degli altri ed assumere una forma nella liquidità delle relazioni che caratterizza i nostri giorni. Salta subito alla mente l’immagine dell’adolescente di periferia che, sull’autobus affollato, accende lo stereo (oggi la cassa bluetooth) e “fa chiasso” suscitando rabbia e disappunto nei passeggeri più anziani. Questo gesto è significativo perché unisce il gruppo, che ora appare dall’esterno come una massa compatta e non più una somma di individui singoli. Il percepirsi insieme infonde coraggio. La musica è “qualcosa in comune” e permette di percepire la gioia autentica di condividere dei momenti di vita reale (a cui molto spesso viene anteposta la vita online, dove il termine “condivisione” non può fare a meno di includere un ritorno all’ io, con una vena sempre autoreferenziale).

I palazzi popolari non contemplano altri generi se non il rap o la trap, il vero sottofondo della strada.
I rapper diventano modelli e contribuiscono alla creazione di una subcultura fondata sul mito della periferia, il culto del denaro (negli ultimi tempi il “bling bling” di collane d’oro e gioielli), l’abuso di droghe leggere e una generale avversione per le forze dell’ordine. Ma se questo è forse uno specchio del degrado periferico la gravità sta nel disprezzo per la cultura: la scuola è considerata una perdita di tempo, un ostacolo sulla via per il successo.
Questa non vuole essere una requisitoria contro il rap, ma la dimostrazione della straordinaria potenzialità comunicativa della musica.
La musica fa educazione?
Nonostante tutto è difficile rispondere negativamente nella città che ha ascoltato la poesia di De André.
Come il canto è un momento condiviso in cui la collettività si fonde in una sola voce, così essa può diventare uno strumento per unire le generazioni, includere e ragionare sulle parole, comprenderne il peso e il significato.
La musica è espressione e trascende ogni timidezza, permette ai ragazzi di percepire la gioia di sentirsi parte di qualcosa, abbandonando il protagonismo coatto che rende tristi.

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