SCELTE COMPROMESSE – i dati dell’Osservatorio #conibambini per comprendere meglio il lavoro “Give teens a chance”

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“Questi dati non sono solo numeri, ma divengono salmi. Dobbiamo chiederci perché molti giovani fuoriescano precocemente dal sistema scolastico”. Con animo accorato Marco Rossi-Doria, vicepresidente di Con i Bambini, commenta il report “Scelte compromesse – Gli adolescenti in Italia, tra diritto alla scelta e impatto della povertà educativa”, presentato da Vincenzo Smaldore, responsabile di Openpolis, in un incontro in diretta streaming moderato dalla giornalista Sara De Carli. Lo studio, realizzato dell’Osservatorio #conibambini e promosso da Openpolis e Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, mostra una realtà complessa e multiforme: il mondo delle scelte negate di molti adolescenti e delle condizioni in cui vivono.

I numeri di quest’indagine nazionale fanno emergere una realtà che a livello ligure e genovese si percepisce in modo molto forte. E’ chiaro in ambito cittadino l’impatto delle disuguaglianze, certamente aggravate dalla pandemia, sulle nuove generazioni. Da quasi tre anni il progetto “Give teens a chance”, creato per lottare contro l’abbandono scolastico dei ragazzi adolescenti nel quartiere del Cep e finanziato da Con i Bambini, é in prima linea per arginarle là dove emergono con maggiore prepotenza, in periferia. “A scuola primaria la disuguaglianza é contenibile – ha detto Marco Rossi-Doria – ma in adolescenza il sistema crolla. La scuola deve essere aiutata, ci vuole un’alleanza con gli educatori, con i comuni e con tutti gli operatori del terzo settore”. Proprio a questa missione, alla creazione di una rete capace di coinvolgere tanti e di rimanere sempre accanto ai ragazzi e alle famiglie dedica ogni giorno il proprio impegno. Anche il lavoro di sensibilizzazione e accompagnamento dei giovani di terza ad una scelta consapevole della scuola superiore – momento storico in cui si vede in misura maggiore il peso limitante della disuguaglianza – é per “Give teens a chance” un importante vaccino alla compromissione della scelta.

“Sui ragazzi  – afferma Vincenzo Smaldore – c’è sempre una grande aspettativa, ma anche il rischio di un’ereditarietà che può compromettere le loro scelte”. Da un’analisi granulare dei dati raccolti emerge con drammaticità il divario territoriale nell’apprendimento: da Sud a Nord e nei diversi quartieri delle stesse città la percentuale dei Neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano, cambia radicalmente (11,2% a Bolzano, 38,6% nell’intera Sicilia). Lo stesso vale per il rapporto tra la condizione socio-economica della famiglia d’origine e la capacità dei ragazzi di acquisire competenze: il 54% dei ragazzi provenienti da una famiglia a reddito alto riesce ad ottenere risultati buoni/ottimi, mentre la percentuale scende al 17% per le famiglie a reddito basso. Cruciale risulta invece l’elemento della cittadinanza prendendo in considerazione l’abbandono e il ritardo scolastico: se il tasso degli studenti italiani che fuoriescono precocemente dal sistema scolastico é dell’11%, quello degli studenti stranieri é il 36%. Più del triplo anche  le bocciature: il 9% per i ragazzi italiani e il 30% per quelli stranieri.

Per questo motivo “Give teens a chance”, consapevole delle molte criticità che mettono alla prova sistema scolastico, lotta quotidianamente al fianco degli insegnanti per “rimuovere – come recita il caro e troppo spesso maltrattato articolo 3.2 della nostra Costituzione – gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

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