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All’epoca bambini, oggi adolescenti.

Gli ex-allievi della Scuola Elementare Carlo Dolci (IC Luigi Cadorna di Milano) si raccontano.

Fino alla terza elementare ero convinto che la differenza tra me, che sono un islamico egiziano, e gli altri fosse che io non potessi mangiare il maiale mentre gli altri sì!“.

Abdel, 15 anni e ora studente al Liceo di Scienze Applicate, è stato semplicemente accolto in una scuola dove gli alunni “sono tutti diversi, ma trattati tutti ugualmente” e dove riusciva a scorgere una differenza unicamente nei precetti religiosi dell’alimentazione.

Anche Lisa, oggi studentessa presso il Liceo Artistico Boccioni, sottolinea come nel tempo si sia resa conto che aver frequentato la Scuola Dolci sia stato come “poter essere quello che vuoi ed essere adeguata”.

Frequentare quotidianamente un gruppo che fa della diversità la propria ricchezza, significa avere l’opportunità di “imparare dai propri compagni”; questo è quello che ricorda Marina, diplomata in Lingue.

“In prima elementare andavo malissimo, pensavo di essere stupido e di non capire”.

Aboubakar, oggi studente dell’Istituto professionale Cavalieri, racconta i problemi di un bambino appena giunto in Italia, le difficoltà dovute alla lingua e la professionalità e l’affetto della sua insegnante che lo ha accompagnato in un percorso per la diagnosi della dislessia. Un approccio differente allo studio ha permesso ad Aboubakar di sentirsi più sicuro e di andare avanti nella carriera scolastica e nella vita quotidiana.

Frequentare una scuola accogliente significa arrivare da estraneo in quarta elementare e non subire “nessuna differenziazione culturale o religiosa”, com’è capitato a Islam che si appresta a frequentare il Liceo di Scienze Applicate.

E’ proprio così, è reale, così come lo sono le mille difficoltà quotidiane incontrate in un mondo culturalmente così vario.

Nonostante tutto, vale la pena di partire per fare le prime esperienze di vita in “un grande miscuglio, dove sentirsi comunque accolto” (Dario, oggi al Liceo Classico) e in un posto “dove sentirsi piccoli fratelli, seguiti da seconde madri” (Fatallah, oggi all’Istituto Tecnico Aeronautico).

Benvenuti alla Scuola Elementare Dolci.

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