Ri-Belli, il cuore dei personaggi
di ztlmediagroup
Francesca Castiglione, psicologa e animatrice dell’associazione I Tetti Colorati Onlus, attiva nel Laboratorio Teatrale di Ri-Belli, organizzato da Abaco, il Teatro Conta, ci parla della ci racconta come i ragazzi stanno “entrando” nel copione de “La Bella e la Bestia”, il cui adattamento sarà portato in scena nell’ambito del progetto.
“Durante la prima parte del laboratorio, abbiamo chiesto ai bambini di disegnare il loro personaggio preferito e magari anche aggiungere qualche aggettivo che loro stessi attribuivano alla figura prescelta.
A turno, ciascuno di loro ha mostrato poi ai compagni sia il personaggio, motivando la scelta, sia gli aggettivi che gli aveva attribuito, illustrandoli.
E’ stato curioso ed interessante ascoltarli e ascoltarsi.
C’è chi ha detto di aver scelto la “Bestia”, perchè si rispecchiava in alcuni lati caratteriali, come l’iniziale irruenza e diffidenza, chi ha scelto Tockins, perchè ritenuto buffo e “precisino”, e ovviamente uno dei personaggi più divertenti, chi ancora “Belle”, personaggio peraltro più gettonato.
Alcuni, in questo caso, si sono soffermati sulla scelta di “Belle”, come modello cui aspirare, per sviluppare sempre più, le doti di bontà e gentilezza che la caratterizzano.
E’ stato un modo di osservare i personaggi con occhi nuovi, che vanno oltre il personale e soggettivo punto di vista e anzi si interfacciano con il punto di vista dei compagni.
Si è subito notato come uno stesso personaggio, peraltro, fosse visto di volta in volta in maniera del tutto differente e opposta, ascoltando le motivazioni dei compagni.
I personaggi della fiaba, quindi, attraverso questa breve attività si sono rivelati più vicini di come si aspettavano gli stessi ragazzi.
Empatizzare con loro, e anche con quelli ritenuti più scomodi e banali, è stato un ottimo spunto per far riflettere su elementi importanti della storia.
Tra questi, spicca sicuramente l’importanza della cultura, in riferimento alla passione della protagonista per la lettura, oppure il tema dell’ospitalità dello straniero, in riferimento all’ingresso di Maurice a palazzo.
Nella seconda parte abbiamo invece dato maggiore attenzione alla drammatizzazione, consegnando il copione, aspetto che ha elettrizzato, letteralmente, tutti i partecipanti. I ragazzi, infatti, divisi in piccoli gruppi, hanno letto e drammatizzato quanto scritto e si sono divertiti tantissimo.
Lo spettacolo, insomma, prende sempre più forma nei loro cuori e nel lavoro quotidiano, rendendolo sempre più bello, articolato e vivo”.
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