Podcast e web radio. Alla scuola di Ombriano un laboratorio di “peer education” finanziato da ReQu

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Alla scuola di Ombriano un laboratorio di “peer education” finanziato da ReQu

L’anno scorso un gruppo di studenti della scuola media di Ombriano è stato protagonista di un laboratorio di web radio e podcast. Quest’anno, in prima superiore, tornano in classe da educatori grazie ad un progetto di “peer education” finanziato da ReQu.

Migliorare le competenze didattiche attraverso il rafforzamento di competenze già manifestate in campo relazionale, nella gestione delle emozioni e nei rapporti tra coetanei e docenti.
È l’obiettivo del laboratorio di web radio e podcast che partirà il prossimo 8 maggio alla scuola media di Ombriano, Istituto comprensivo Claudio Abbado, rivolto in modo particolare ad un gruppo di ragazzi che hanno manifestato particolari attitudini su cui fare leva per superare altre difficoltà.
Si tratta di un gruppo ristretto di ragazzi di terza media con bisogni specifici, a rischio marginalità, selezionati dai docenti stessi, in ambito extracurriculare (al pomeriggio) per una decina di ore.
Il laboratorio è finanziato da ReQu, Reti di Quartieri, progetto selezionato da “Con i Bambini – impresa sociale” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, attraverso Igea, ente capofila del progetto.
Il personale, infatti, che gestirà il laboratorio di web radio e podcast proviene dalla Cooperativa sociale Igea; nello specifico un educatore con ruolo di coordinamento e supervisione e un tecnico della radio, che è anche un giovane educatore, Davide Arcari, che ad un certo punto, dotato di doppia competenza, guiderà da solo il percorso insieme ai ragazzi delle superiori.
“L’anno scorso – ci racconta Alessio Pacifico educatore della Cooperativa Igea – abbiamo proposto questo laboratorio ad un gruppo di ragazzi di terza media che avevano bisogno di un’attenzione educativa specifica, di focalizzare l’attenzione su qualcosa di attraente e affascinante per loro. Si sono confrontati con un lavoro tecnico e concreto di cui si sono appropriati nel giro di poco tempo. Hanno realizzato dei podcast, creati da loro che, in certi casi, hanno previsto interviste a coetanei, in altri, si sono invece raccontati.
È stato uno spazio aperto, libero, di idee destinate a loro.
Le registrazioni radio effettuate attraverso il web non sono state pubblicate. Non erano destinate al pubblico. È stato scelto un uso interno che, tuttavia, ha prodotto buoni risultati. Il laboratorio ha permesso loro di superare delle fatiche educative, acquisire competenze e fiducia in sé stessi”.
Quest’anno la novità importante, di assoluto rilievo, è che i ragazzi che sono stati al centro, l’anno scorso, di questo progetto e che ora si trovano alle superiori tornano in classe da educatori, sfruttando la logica della “peer education”.
Sono i ragazzi stessi, guidati dalle figure adulte della cooperativa Igea, ad insegnare le tecniche della comunicazione web, via radio, ad altri ragazzi selezionati dalla scuola media e destinatari del laboratorio quest’anno.
“E’ un progetto interessante che quest’anno gode di un elemento innovativo, cioè la ’peer education’ – prosegue Pacifico – L’ idea è quella di realizzare delle registrazioni radio utilizzando il web. Con i podcast possono raccontare aspetti della scuola, fatti o opinioni, oppure raccontarsi. Ciò che ci gratifica e che conferma la bontà del progetto è il fatto che un paio di ragazzi, che l ‘l’anno scorso erano stati intercettati dalla scuola perché portatori di difficoltà e fatiche educative, le hanno superate così bene che ora tornano in classe insieme a noi e si mettono a disposizione di altri studenti, che vivono altre fatiche. Un percorso mirato dall’esito molto positivo. È un momento di spazio libero che i ragazzi sfruttano al meglio. Non sono mai banali nelle proposte e nelle registrazioni che fanno. Colgono davvero l’opportunità di esprimersi con un mezzo a loro vicino e che comprendono facilmente.”
Il finanziamento della seconda parte del laboratorio di web radio e podcast, attivato l’anno scorso, è sostenuto da ReQu attraverso Igea perché rientra perfettamente negli obiettivi del progetto Reti di Quartieri e che si esplica attraverso azioni mirate e formative. La finalità è infatti quella di rafforzare e rendere più coesa la comunità educante della città di Crema per rispondere in modo concreto ai bisogni emergenti dei minori, contrastare la marginalità e l’esclusione sociale, insieme alla povertà educativa e dispersione scolastica.
Sono in programma, nei prossimi mesi, diversi interventi nei quartieri della città di Crema e saranno organizzati altri momenti formativi.
Il progetto ReQu vede un ampio partenariato di Enti, scuole del territorio, associazioni ed Enti del Terzo Settore. Capofila è Igea Società Cooperativa Sociale ma vi aderiscono, in qualità di partner: il Comune di Crema, i 3 Istituti Comprensivi cittadini, l’Istituto di Istruzione “P.Sraffa” con annesso Istituto Professionale “Marazzi, Koala Società Cooperativa Sociale, Consorzio Arcobaleno Società Cooperativa Sociale, Associazione Insieme per la Famiglia Onlus, ARCI Ombrano APS, ARCI San Bernardino APS, Circolo ACLI Crema, Associazione NOI Crema Onlus.

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