Competenze digitali: la chiave per un’educazione efficace

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Il progetto “RelAzioni a catena” prevede interventi volti a sviluppare le competenze digitali degli adolescenti

Associazione Meet presenta il Digital Storytelling

L’educazione oggi non può prescindere dalla tecnologia e dall’utilizzo di supporti e dispositivi elettronici, perché è la società che, nel suo dinamico evolvere, non fa a meno di questi elementi e richiede nuove competenze sia ai docenti che agli studenti. Secondo la studiosa Stephanie Thomson (World Economic Forum), entro il 2026 il 90% della popolazione mondiale avrà un device connesso; anche i bambini, che saranno sempre più abituati ad utilizzare telefoni e computer non solo per giocare o trascorrere il tempo libero, ma anche per lo studio e la formazione.

Affinché l’utilizzo di questi strumenti abbia effetti positivi, occorre educare i bambini e gli adolescenti ad un corretto uso dell’universo digitale che tenga conto anche dei pericoli e delle insidie che vi si nascondono. Contenuti violenti, cyberbullismo, furti di dati e gravi violazioni della privacy sono solo alcuni esempi di ciò che può accadere se non si ha la giusta consapevolezza nell’approcciare a strumenti relativamente nuovi, in un settore nel quale le regole sono in divenire e devono adattarsi e “rincorrere” le esigenze poste dalla realtà. E’ fondamentale che bambini e adolescenti sviluppino, inoltre, delle specifiche competenze digitali che il World Economic Forum ha individuato in 8 punti fondamentali:

Digital identity: la consapevolezza della propria presenza online, e la capacità di gestirla al meglio. Si tratta di saper gestire la propria reputazione e la propria presenza on line.

Digital use: la capacità di utilizzare dispositivi e sistemi differenti.

Digital safety: l’abilità di riconoscere ed evitare i rischi connessi all’uso del digitale, ovvero saper riconoscere i rischi di cyberbullismo, radicalizzazione, violenza, oscenità.ù

Digital security: L’abilità di riconoscere i pericoli di hacking, truffe o malware e comprendere quali siano le pratiche necessarie per proteggere i propri dati e i propri device.

L’empatia digitale o Digital emotional intelligence: l’intelligenza emotiva che permette di approcciarsi con consapevolezza all’altro anche dietro ad uno schermo.

La comunicazione digitale: la capacità di comunicare e collaborare con farsi capire con gli altri attraverso l’uso di tecnologia e media.

L’alfabetizzazione digitale: la capacità di trovare informazioni on line, valutarne la credibilità, creare propri contenuti e condividerli nel modo migliore.

I diritti digitali: essere consapevoli del diritto alla libertà di parola e di pensiero, ma anche del diritto alla privacy, alla proprietà intellettuale e dell’ancora discusso diritto all’oblio.

L’Intelligenza Digitale (DQ) misura la capacità di approccio ad uno strumento che entrerà in modo fisiologico negli aspetti educativi delle nuove generazioni. Investire in questo ambito sarà fondamentale per gli apprendenti di ogni età; non dimentichiamo infatti il gap di abilità riscontrabile in tutti coloro che non sono nativi digitali e che a volte non comprendono funzionalità, informazioni, fonti ecc. e si limitano ad un uso massivo ma superficiale degli strumenti digitali.

Tuttavia, in questo articolo ci concentreremo sulle giovani generazioni, su cui il nostro progetto “RelAzioni a catena – Comunità educante in movimento” ha focalizzato attenzioni ed energie.

La cosiddetta “competenza digitale” è per sua natura trasversale, pertanto fa da supporto allo sviluppo di altre competenze chiave come la comunicazione, le competenze linguistiche o le competenze di base in matematica e scienze ed è proprio la scuola, supportata da associazioni ed Enti esterni, che deve integrare le diverse skills in piani educativi lungimiranti.

Le competenze digitali nel progetto “RelAzioni a catena”

Nel nostro progetto abbiamo toccato il complesso tema del mondo digitale attraverso più azioni dedicate alla formazione di docenti e studenti, toccando anche le famiglie che nei prossimi mesi saranno protagoniste di incontri informativi sul tema del cyberbullismo a cura del nostro partner Area Poiesi.

Grazie all’intervento di Associazione Meet, che da anni organizza un festival europeo di prodotti audiovisivi dedicati ai giovani, alla loro educazione e formazione, abbiamo la fortuna di potenziare il digital use e la comunicazione digitale degli adolescenti, attraverso il laboratorio intitolato“Il VideoStorytelling come possibilità per imparare e raccontare”.

Il corso è pensato per dare agli studenti la possibilità di raccontare il percorso progettuale attraverso l’utilizzo dell’audiovisivo. Il video storytelling consiste in una narrazione che si serve dello strumento audiovisivo, appunto, producendo un video di breve durata che racconta una qualsiasi esperienza attraverso le immagini in movimento.

La tecnica del video storytelling rappresenta un approccio didattico interattivo e creativo che ben si sposa con la narrazione di storie tratte dalla letteratura italiana o straniera, favorendo l’integrazione delle competenze digitali nelle materie tradizionali.

Agli studenti coinvolti nei laboratori, attualmente attivi in due scuole partner (IIS De Amicis-Cattaneo e scuola media Tuccimei) verrà chiesto di riprendere le attività realizzate dagli altri partner, con altre classi, così da produrre materiale utile al monitoraggio e alla comunicazione e disseminazione del progetto.
Lo scopo ultimo è quello di potenziare le competenze digitali degli studenti, trasferendo loro nozioni di natura tecnica riutilizzabili anche in altri contesti, stimolando al contempo l’interesse per le attività di progetto e conferendo loro un ruolo centrale nella documentazione dei fatti, da veri reporter.

Associazione Meet vuole porre gli studenti nelle condizioni di fruire del digitale e della comunicazione audiovisiva non solo in modalità passiva, ma anche attiva, rendendoli protagonisti del processo creativo che è alla base di un prodotto audiovisivo e arricchendo il proprio bagaglio di esperienza e competenza. Sarà possibile integrare i prodotti audiovisivi creati dagli studenti nel prossimo Meet Film Festival, una prestigiosa vetrina europea per i giovani partecipanti.

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