L’INTERPRETAZIONE ADOLESCENTE DEL CYBER SPAZIO

di

Nelle scuole partner arrivano i Laboratori psicoeducativi contro il cyberbullismo a cura di AREA POIESI

Come Associazione che da anni si occupa di preadolescenti e adolescenti, Area Poiesi ha proposto, all’interno del progetto RelAzioni a Catena, un insieme di attività psicoeducative nei gruppi classe, pensate per offrire agli alunni uno spazio di riflessione entro cui esprimere ed elaborare i profondi cambiamenti che caratterizzano la delicata fase della vita che stanno affrontando, con una particolare attenzione al mondo “virtuale”, sempre più integrato nella quotidianità di adulti e ragazzi.

 

I laboratori psicoeducativi di Area Poiesi sono centrati sull’utilizzo delle nuove tecnologie (internet, videogiochi e social media) con l’obiettivo di sensibilizzare gli adolescenti ad un uso adeguato e creativo di tali strumenti, riconoscendone i rischi e i vantaggi. I percorsi prevedono azioni mirate alla significazione e condivisione del legame tra l’utilizzo scorretto di questi strumenti e alcune forme di disagio psichico, che possono essere espresse individualmente (come il ritiro sociale, l’esposizione del corpo/sessualità) ma emergono particolarmente nelle dinamiche di gruppo (basti pensare ai fenomeni di cyberbullismo).

Dopo un primo incontro con gli insegnanti, in cui sono state illustrate le attività dei laboratori e i principali obiettivi degli stessi,  gli operatori hanno avviato i primi incontri con due gruppi classe di III media dell’Istituto Calderini-Tuccimei, in un clima di condivisione e curiosità molto piacevole.

Dialoghi e riflessioni in corso

Il primo incontro, volto soprattutto a rompere il ghiaccio e a creare un clima di fiduciosa condivisione di idee, ha preso il via con l’organizzazione dello spazio e le presentazioni: seduti in circolo i ragazzi si sono presentati e hanno iniziato a riflettere su alcune parole (tecnologia, social network, videogiochi, connessioni internet, smartphone) e sul significato che loro stessi attribuiscono a tali concetti.

In poco tempo si è accesa una animata discussione su temi che i ragazzi ritengono importanti per loro: accessibilità alle piattaforme online, rischi e vantaggi associati; differenza tra le relazioni online e offline; identità digitali e furti d’identità; differenze generazionali e condivisione dei social con i propri genitori… Sino a toccare temi sempre più delicati, quali il cyberbullismo o la Blue Whale Challange.

linus

Durante l’attività chiamata “Cosa accade se…” i ragazzi, sempre seduti in circolo, hanno pescato alcuni cartoncini raffiguranti delle vignette che ritraevano personaggi in situazioni che hanno a che fare con tecnologie e cyberspazio. Sono stati invitati quindi a immaginare le conseguenze e le emozioni che si possono generare nelle diverse situazioni. L’obiettivo, raggiunto in modo molto soddisfacente, è stato quello di far emergere con maggiore chiarezza alcune tematiche delicate che interessano la loro quotidianità. Proiettando le loro esperienze su personaggi inventati, i ragazzi hanno potuto liberamente esprimersi su alcune situazioni difficili da affrontare: l’esclusione da una chat di WhatsApp, un numero di visualizzazioni delle proprie storie inferiore alle aspettative, l’incontro con profili fake, il rischio di essere esposti senza filtri agli occhi degli altri e molte altre questioni che appartengono al mondo online e come queste incidono direttamente sull’emotività e sulle scelte quotidiane.

Gli incontri con docenti e famiglie

Il percorso con i gruppi classe prosegue e nel tempo saranno affrontati temi come la differenza tra identità virtuale (online) e identità reale (offline), ma gli incontri non saranno rivolti sono ai giovani. Come dicevamo all’inizio, infatti, la realtà virtuale con le sue diverse declinazioni è sempre più integrata nella vita quotidiana di persone di tutte le età. La differenza sostanziale è spesso data dal fatto che gli adulti non sono nativi digitali e mancano delle istruzioni e informazioni di base per utilizzare al meglio i dispositivi e le piattaforme, a volte fraintendendone significati e funzionalità. I più giovani, invece, abituati fin dalla tenera età ad utilizzare smartphone, computer, tablet e videogiochi, possono sembrare più abili, veloci e competenti. Ma anche in questo caso le insidie sono dietro l’angolo, in quanto nessuno è realmente preparato ai cambiamenti rapidissimi della tecnologia e a fronte di una maggiore capacità tecnica, i più piccoli possono risultare ingenui e confusi rispetto agli utilizzi e agli scopi di attività realizzate online. Serve quindi un’educazione globale alla tecnologia e al cyberspazio.. Per questo motivo Area Poiesi ha programmato una serie di incontri con i docenti e con le famiglie degli alunni coinvolti, al fine di creare un percorso unitario che porti verso una maggiore consapevolezza e una reciproca conoscenza. I prossimi incontri aperti ai genitori saranno il 30 gennaio e il 13 febbraio dalle 17,30 alle 19,30, presso la scuola media Tuccimei.

Partecipiamo! La costruzione della Comunità educante passa anche da qui!

Regioni

Ti potrebbe interessare

La scuola media “Tuccimei” di Acilia si apre al progetto “RelAzioni a catena”

di

Un excursus sulle attività dedicate a studenti, docenti e famiglie di questa bellissima scuola. Tra le scuole partner di progetto abbiamo la...

Emergenza e resilienza – Come affrontiamo un momento difficile

di

Che cos’è la resilienza? Secondo Treccani, in psicologia la resilienza è la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà etc. Oltre...

“Open week to try” – Una settimana per fare prove di futuro

di

Nell’ambito del progetto “RelAzioni a catena- Comunità educante in movimento”, l’Associazione Il Caleidoscopio sta organizzando la ambiziosa e innovativa azione  “Open week to...