Il dis-orientamento e la dispersione scolastica: un legame da spezzare
di Associazione AIM
E’ interessante osservare che il tema dell’orientamento scolastico sta acquisendo sempre più rilevanza. La Scuola organizza iniziative volte ad orientare i propri studenti non solo durante il periodo finale delle superiori, al fatidico bivio “continuo a studiare o lavoro?”, ma anche durante la delicata fase di passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado, accompagnando i ragazzi verso una scelta consapevole di indirizzo. L’orientamento scolastico è prezioso proprio perché favorisce le scelte consapevoli, siano esse di studio o di lavoro, ma è anche una fondamentale arma di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica, che in Italia raggiunge ancora valori superiori alle medie europee.
Che cos’è l’orientamento
Per inquadrare meglio il tema, diamo dalle definizioni: secondo il Glossario dell’ISFOL “l’orientamento è un intervento finalizzato a porre la persona nelle condizioni di poter effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto personale/professionale di vita.” Citando la stessa fonte, l’orientamento viene visto come elemento fondante dell’educazione permanente: un processo di educazione e di formazione integrale della persona che la conduce alla piena espressione della sua identità, professionalità e vocazione. L’orientamento, quindi, mira alla finalità educativa dell’autonomia, ovvero alla capacità di muoversi in una società complessa e dinamica, che conferisce poche garanzie, compiendo scelte in linea con i propri scopi.
La valorizzazione dell’orientamento a livello Ministeriale
La Direttiva Ministeriale n.487 del 1997 già prevedeva che le attività di orientamento costituissero “parte integrante […] del processo educativo e formativo sin dalla scuola dell’infanzia” e tale riconoscimento da parte delle Istituzioni è proseguito fino ai nostri giorni. Nel 2014 il MIUR ha emanato, con la nota prot.n.4232 del 19 febbraio, le nuove Linee guida nazionali per l’orientamento permanente. Questo documento sottolinea il valore strategico dell’orientamento come strumento di lotta alla dispersione e all’insuccesso scolastico, inoltre lo definisce come permanente e accessibile a tutti. Non più un momento informativo che si attiva in alcune fasi di passaggio della vita, bensì un percorso formativo costante e trasversale a tutte le discipline. Il testo aspira alla creazione di un sistema di orientamento “centrato sulla persona e sui suoi bisogni, finalizzato a prevenire e contrastare il disagio giovanile e favorire la piena occupabilità, l’inclusione sociale e il dialogo interculturale”. Per raggiungere questi obiettivi, il MIUR ha creato un portale dell’orientamento al secondo grado e al post-diploma che si chiama “Io scelgo, Io studio”
“L’orientamento come scelta di vita”
Il manuale “L’orientamento come scelta di vita” (Sofia Listorto Il Caleidoscopio 2018) è stato redatto dalla psicologa e psicoterapeuta Sofia Listorto che sta collaborando al nostro progetto “RelAzioni a catena – comunità educante in movimento” , proprio nella realizzazione di una serie di interventi di orientamento destinati a due scuole medie e a un istituto superiore, insieme ai suoi preziosi collaboratori dell’Associazione Il Caleidoscopio.
Il testo è destinato in particolare ai docenti della scuola secondaria di I grado ed agli psicologi scolastici, ma aperto a tutti: insegnanti, genitori e persone che a vario titolo si occupano dei giovani.
Le problematiche che spesso emergono nel delicato periodo adolescenziale, quali il disorientamento, l’abbandono scolastico, le dipendenze da alcol e droghe, possono essere più efficacemente contrastate attuando un percorso orientativo integrato. La Dottoressa Listorto propone un intervento di questo tipo nella scuola secondaria di I grado.
Strategie anti disorientamento
Per “disorientamento” intendiamo il mancato riconoscimento di sé, delle personali necessità e dei propri desideri e progetti, da parte sia dello studente che degli adulti di riferimento e tale fenomeno può iniziare già nel periodo infantile.
Dopo un excursus sulle cause del disorientamento e della dispersione, il Manuale illustra le strategie da attuare a scuola e in famiglia. Particolare attenzione, infatti, deve essere posta riguardo al rischio del ‘genitore disorientante’ e a tal proposito vengono formulate strategie per il supporto della genitorialità.
La scuola, da par suo, può intervenire per favorire l’inclusione ed il successo formativo di ciascuno studente e la Dottoressa sottolinea la fondamentale funzione orientante degli insegnanti.
L’apporto del gruppo dei pari, invece, è essenziale nella fase dell’individuazione di sé, ma può essere nocivo se si creano condizioni di influenzamento nelle scelte o casi di bullismo e cyberbullismo, pertanto l’impatto della relazione tra pari deve essere adeguatamente indirizzato, nella logica dell’apprendimento cooperativo.
Il ruolo dello psicologo scolastico
Una particolare attenzione è data, infine, al contributo che può offrire lo psicologo scolastico: fin dal primo anno può essere di supporto nell’individuazione tramite screening delle problematiche di apprendimento, di demotivazione, di socializzazione; può collaborare con i docenti; svolgere azione di sostegno della genitorialità e favorire l’alleanza scuola – famiglia; durante tutto il triennio può svolgere una funzione di coaching tramite metodologie di potenziamento del metodo di studio e di promozione dei comportamenti pro-sociali; infine garantire un corretto consiglio di orientamento nel terzo anno, con l’ausilio di una batteria specifica di test.
Il Manuale è un prezioso strumento al servizio di tutti gli operatori della Scuola e gli adulti di riferimento; nel contesto del progetto “RelAzioni a catena” sarà distribuito in qualità di output e guiderà il lavoro di docenti ed esperti coinvolti, verso il riconoscimento dei veri bisogni dei giovani destinatari.
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