Calcio, ping pong e corsi di inglese: riapre il centro React di Palermo

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Caotico, gioioso, vero. Educatori e ragazzi hanno definito così il primo giorno di riapertura del centro React di Palermo dove si svolgono le attività del nostro progetto nazionale Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio, selezionato da CON I BAMBINI nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Dopo il lungo lockdown che ha imposto agli educatori un blocco delle attività in presenza infatti, in Sicilia, piano piano, i laboratori stanno riprendendo. Prima di tutto però è stato necessario conoscere i bisogni dei giovani. Così sono stati divisi in piccolissimi gruppi, nei quali venivano coinvolti anche i genitori, per capire di cosa avessero realmente bisogno: sono stati proprio i ragazzi a chiedere agli educatori di riaprire il centro.

Abbiamo iniziato ad osservare il quartiere e ad ascoltare i suoi abitanti durante il periodo di blocco totale – racconta Martina Riina, coordinatrice del progetto React PalermoCi siamo resi conto che l’assenza di un presidio iniziava a pesare e abbiamo cercato di anticipare i tempi. D’altronde i dati dei contagi da Covid-19 in Sicilia erano incoraggianti e gli spazi all’aperto ci hanno permesso di riprendere le attività”.

In programma tornei di calcetto, tennis da tavolo, calcio balilla ma anche corsi di inglese e di francese e gruppi di discussione. Anche se in un momento così complicato capita spesso di rivedere i piani in corsa. “Stiamo ripensando tutto: pratiche, attività, programmi. Da quando abbiamo riaperto è capitato addirittura di stravolgere il programma della giornata per assecondare le necessità dei ragazzi. L’altro giorno, ad esempio, l’ora del ping pong si è trasformata in un gruppo di discussione. I ragazzi hanno bisogno di esprimere i propri dubbi e le loro richieste che, dopo mesi di assenza, stanno arrivando come valanghe”.

Intanto al centro fervono i preparativi: in questi giorni infatti si lavora per organizzare le postazioni da dove tanti piccoli studenti sosterranno gli esami di terza media. Un evento frutto della collaborazione tra gli educatori e la scuola che ha chiesto di mettere a disposizione locali, connessione e pc, per la discussione delle tesine. Una giornata di passaggio importante per chi si appresta a chiudere questo ciclo di studi che culminerà con un piccolo momento di festa, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, per permettere a insegnanti e alunni di salutarsi.

Al di là di ogni legge e disposizione è necessario confrontarsi con la realtà che viviamo sul campo – conclude Martina Riina – In questo momento abbiamo il dovere di fare di tutto per tenere vivo il legame con i ragazzi, a costo di andare a trovarli, uno per uno, a casa. Non possiamo essere proprio noi a sparire”.

Scopri di più sul nostro progetto nazionale contro la povertà scolastica:

Il programma di REACT – Reti per Educare gli Adolescenti attraverso la Comunità e il Territorio – selezionato da CON I BAMBINI nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è il nostro progetto nazionale per contrastare la povertà educativa e favorire inclusione e benessere dei ragazzi che vivono in contesti difficili.

Attivo dal settembre 2018 in 10 quartieri periferici di Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, caratterizzati da situazioni critiche di disagio socioeconomico. Il progetto coinvolge 3200 ragazzi, 1700 famiglie vulnerabili e 690 insegnanti e si sviluppa attraverso un modello innovativo che mira da un lato a rafforzare gli adolescenti, specie i gruppi più vulnerabili; dall’altro a potenziare i soggetti (formali: insegnanti, operatori sociali e informali: famiglie, volontari, cittadini, operatori territoriali) che rappresentano la comunità educante.

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