Relazione bambino natura e educazione. Visite dialogate all’Agrinido di San Ginesio
di Comune di Macerata
Nell’ambito del progetto QUIsSICRESCE! il 4 e 5 maggio due interessanti giornate di conoscenza, percezione e visita esperienziale nella natura e negli spazi educativi dell’agrinido. Un prezioso scambio di saperi ed esperienze tra agrinido e nidi urbani.
MACERATA, 19/4/2019 – Dall’osservazione ritmica della natura all’educazione dei bambini è il tema della seconda visita dialogata all’Agrinido, Agri-Infanzia 0/6 di San Ginesio da parte di educatrici, genitori e bambini dei nidi di Macerata nell’ambito del progetto QUIsSICRESCE!, di cui l’Agrinido è partner.
Si svolgerà sabato 4 e domenica 5 maggio nella tenda Yurta dell’Agrinido di contrada Vallato, rispettivamente dalle 10 alle 18 e dalle 9 alle 13. Due interessanti giornate di conoscenza, percezione e visita esperienziale nella natura e negli spazi educativi per comprendere la relazione bambino/natura e le sorgenti della progettazione nell’Agrinido e per un utile uno scambio di saperi e esperienze tra nido urbano e agrinido.
Durante le visite dialogate si avrà l’opportunità di andare alla scoperta del processo che stabilisce una connessione salutare con la natura, attraverso un primo percorso di osservazione ritmica delle piante e del paesaggio, nei luoghi dove vivono le loro giornate i bambini e le bambine dell’Agrinido-Agri-Infanzia, cui seguirà la presentazione delle esperienze sviluppate con i bambini. Tutto ciò in dialogo con la conoscenza dei luoghi, dei materiali e delle esperienze interne ed esterne.
Facilitatrici saranno Karin Mecozzi, erborista, esperta in osservazione ritmica della natura e membro dell’Accademia Europea per la Cultura del Paesaggio PETRARCA e Federica Di Luca, educatrice e titolare del servizio educativo dell’Agrinido della Natura e Agri-Infanzia 0/6.
Il progetto QUIsSICRESCE! è stato selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile e si propone il potenziamento dei servizi educativi 0/6 anni e di favorire un processo culturale di partecipazione ai servizi educativi in un’ottica di comunità educante che investe non solo le educatrici, ma le famiglie e la collettività.
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