Riflessioni da un operatore della Coop. Gulliver
di isforcoop
Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell’immenso campo di segale. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia.
J. D. SALINGER, IL GIOVANE HOLDEN.
Lavorare come educatore significa entrare spesso in contesti sociali e familiari svantaggiati, per tentare di “cambiare rotta” alla vita delle persone con cui creiamo un rapporto. Per fare questo è necessario un approccio integrato, base della progettualità di Deck: una presa in carico completa del ragazzo, a livello personale, scolastico, familiare e sociale più allargato.
Il primo scoglio è conquistare fiducia e credibilità agli occhi dei ragazzi, sentimenti che non si possono ottenere solo in virtù del proprio ruolo di educatore, ma necessitano di una presenza stabile e costante nel tempo. Ci viene chiesto di entrare in relazione con i ragazzi, in punta di piedi e pian piano cercare di favorire lo smussamento di alcuni atteggiamenti spigolosi, con la consapevolezza che quelle ruvidezze non sono connaturate al loro essere, ma semplici increspature evolutive di cui si sono dotati per sopravvivere in un contesto difficile e sofferente.
Il cambio di rotta, se mai ne esista una giusta e corretta, non deve essere imposto, ma forza motrice dell’educatore sono l’ ESSERE e lo STARE accanto ed intervenire qualora si vedano pericoli all’orizzonte.
Alla fine nessuno di noi sa quantificare i frutti del proprio impegno, possiamo solo pensare che questi mesi trascorsi abbiano lasciato un seme che forse con le giuste condizioni potrà germogliare.
Andrea
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