Tutto iniziò da una chat

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Roberto pensava che ignorare il problema gli avrebbe consentito di dimenticare e chiudere questa parentesi della sua vita. Poi, altri episodi di bullismo erano successi ad altri compagni di classe. Qualcuno aveva iniziato a buttare qualche indizio sulla chat di classe, senza parlarne apertamente.

Evidentemente, qualcuno aveva mostrato i messaggi ai genitori, ma per un po’ di tempo tutti avevano minimizzato: “Sono cose da ragazzi”, “Devono imparare a risolvere i loro problemi tra pari”, “Anche ai miei tempi, qualche scazzottata c’è scappata!”.

Solo che lo aveva saputo anche un’insegnante, che si era accorta anche da certi comportamenti in classe che qualcosa non andava. Si respirava tensione spesso. Ne aveva discusso con altri colleghi e quindi tutti assieme avevano deciso di coinvolgere la cooperativa Agorà, per sviluppare un progetto sui temi della legalità e della convivenza civile.

Gli educatori avevano così ipotizzato di fare in classe una serie di quattro incontri, oltre alla presentazione del progetto Deck, per affrontare in modo leggero i temi della giustizia, delle norme e del rispetto individuale. Roberto e i suoi compagni avevano fatto attività di brainstorming e creato mappe mentali, per definire macro concetti da declinare poi nella quotidianità individuale. Al termine del percorso, avevano partecipato a un role playing, dove tutti assieme avevano inscenato un processo penale su un furto. Ognuno con la sua parte da studiare, interpretando imputati, giudici, genitori e difensori, per immedesimarsi in una situazione che aveva parecchi richiami alla realtà, con uno sguardo particolare alle conseguenze di un’azione. La causa riguardava un oggetto di poco valore, legato a un ciclomotore abbandonato. “Non ci avevo mai pensato”, ripeteva Scila, rileggendo il copione da imparare a memoria, che avevano scritto tutti assieme.

Al termine della rappresentazione, inoltre, si era fatta un’analisi delle differenti fasi e del  percorso che aveva portato alla decisione del Collegio  (unica parte non scritta a priori), facendo riferimenti alla quotidianità.

L’esperimento di coinvolgimento dei ragazzi in un percorso di pensiero, confronto e immedesimazione aveva allentato le tensioni e le dinamiche del gruppo.

Roberto ora era più sereno. Aveva anche ricominciato a giocare a pallone.

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