Laboratorio Spazio Teatro delle Emozioni all’Ic Perotto Orsini di Manfredonia: la relazione degli operatori

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Il laboratorio teatrale presso l’I.C. Perotto-Orsini, tenuto da Fabio Trimigno e Filomena Ferri della Compagnia Bottega degli Apocrifi di Manfredonia ha affrontato i temi delle “Quattro stagioni”. 

In questa approfondita relazione gli operatori ci raccontano cosa hanno vissuto insieme ai bambini e alle insegnanti e come hanno lavorato negli incontri previsti dal progetto P.R.I.M.A. I. in una delle scuole partner di Manfredonia, a partire dal secondo incontro di maggio:

  • SECONDO INCONTRO

“Il secondo incontro di laboratorio teatrale presso l’I.C. Perotto-Orsini si è tenuto il 03 Maggio 2018 dalle h9.45 alle h11.45, e con la presenza attiva dell’insegnante Elvira Talamo, e assieme alle guide di laboratorio Fabio Trimigno e Filomena Ferri, come dimostra il foglio firma, il gruppo dei bambini ha lavorato sulla stagione “Autunno”.

TRAINING

 I bambini sono sembrati più affiatati con gli esperti esterni rispetto al primo incontro, e avevano un atteggiamento più eccitato. Dopo un primo saluto con il gioco dei nomi, i bambini si sono immersi nell’attività di training fisico, al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza del proprio corpo in relazione con gli altri. Hanno, inoltre, cercato di concentrarsi sulla leggerezza e lentezza dei movimenti compiuti dal proprio corpo. Tale attività è cadenzata dal un ritmo che tende a diventare più lento e/o più frenetico, fino a giungere ad una pausa ritmica che costringe il gruppo in un “fermo immagine”, come se i bambini fossero statue. Il gruppo, così, sperimenta le dinamiche ritmiche alternate alle pause.

Il training/riscaldamento, proposto all’inizio di ogni incontro, accresce la consapevolezza e sperimentazione del proprio corpo: il movimento dell’uno contagia il movimento l’altro e dell’intero gruppo.

IL MOVIMENTO DEL CORPO: LE FOGLIE NELL’ARIA

Grazie alla consapevolezza e sperimentazione del proprio corpo, vissuta nel primo incontro, i bambini hanno sperimento la possibilità di muoversi attraverso movimenti più lenti e più leggeri. Hanno provato ad imitare, con il corpo, il movimento lento delle foglie che cadono in autunno.

LE FOGLIE E IL VENTO

Mediante l’ausilio di quotidiani, il gruppo ha ricreato sul pavimento dell’aula un tappeto di foglie, una sorta di sottobosco immaginario.

A bordo di un trenino (fatto semplicemente mettendosi in fila uno dietro l’altro), il gruppo di bambini si è immerso in questo gigantesco tappeto di foglie, vivendo le sensazioni e le emozioni legate alla stagione “Autunno”.

Dopo aver viaggiato in lungo e in largo sul tappeto di foglie autunnali fatte con le pagine di quotidiani, i bambini si sono imbattuti in un bosco, i cui alberi sono mossi da un dispettoso venticello che si trasforma, molto velocemente, in un’impetuosa tempesta.

I bambini guidati dagli esperiti si sono trasformati in vento con l’aiuto di rotoli di cartoncino che ha permesso di amplificare il suono del soffio, mentre gli esperti e la maestra si trasformavano in alberi con l’ausilio dei quotidiani. Seguendo le dinamiche del soffio hanno sperimentato due aspetti: l’impetuosità della tempesta e la leggerezza del venticello, che agiva di volta in volta sul movimento degli alberi fatti dagli esperti e dalla maestra.

In questo semplice gioco fatto da due gruppi, non vi è alcun contatto fisico ma ogni bambino mette in moto la propria immaginazione cercando di muovere o scuotere gli alberi in base alla quantità di soffio/vento che riesce a produrre.

  • TERZO INCONTRO

Il terzo incontro di laboratorio teatrale presso l’I.C. Perotto-Orsini si è tenuto il 15 Maggio 2018 dalle h9.45 alle h11.45, e con la presenza attiva dell’insegnante Giuseppina Fiananese, come dimostra il foglio firma, e assieme alle guide Fabio Trimigno e Filomena Ferri, il gruppo dei bambini ha lavorato sulla stagione “Inverno”. Dopo un primo saluto con il gioco dei nomi, i bambini si sono immersi nell’attività di training, al fine di raggiungere una maggiore consapevolezza del proprio corpo in relazione con gli altri.

I bambini hanno sperimentato il movimento del fiocco di neve con il proprio corpo, alternando movimenti lenti a movimenti veloci, quasi a ricordare leggere nevicate alternate a burrasche di neve.

LA PIOGGIA E Il TEMPORALE

Lo studio del movimento lento/veloce è stato applicato anche alle dita della mano al fine di ricostruire il suono della pioggia e addentrarci immediatamente nella stagione “Inverno”. Ciascun bambino batteva il proprio indice destro sul palmo della mano sinistra per ricreare l’atmosfera della pioggia d’inverno. Man mano che si aggiungevano altre dita a percuotere il palmo, il suono della pioggia diventava sempre più presente.

Gli oggetti utilizzati questa volta, per poter mettere in scena le sensazioni e le emozioni legate alla stagione “Inverno”, sono stati dei comuni palloncini gonfiabili. Tenendoli fermi sul petto e pizzicandoli con le dita, il gruppo ha ricreato l’atmosfera del temporale sempre in crescendo, fino allo scoppio/tuono che ha suscitato in alcuni entusiasmo ed eccitazione, in altri un po’ di paura. L’attività ha anche come finalità la possibilità di superare la fobia del frastuono di un palloncino che scoppia. Scoppiare i palloncini con l’aiuto di tutto il gruppo ha aiutato chi invece in un primo momento poteva sembrare terrorizzato.

PERCEZIONE DELLA FONTE SONORA

Il lavoro sulla percezione del suono delle dita e del frastuono prodotto dallo scoppio dei palloncini ci ha portati inevitabilmente a scoprire meglio le fonti da cui nasce un suono/rumore ed indicarne la posizione.

Pertanto, i bambini a turno, seduti, con una benda sugli occhi, hanno ascoltato con attenzione la provenienza del suono dello schiocco delle dita dell’esperto (posizionato dietro di loro), indicando con la loro mano la posizione esatta della fonte sonora.

Questo esercizio ha avuto come finalità la possibilità di aumentare le capacità di concentrazione e di attenzione di ciascun bambino.

LE QUATTRO STAGIONI E I TABLEAUX VIVENTS

La mimica facciale e i movimenti legati ai muscoli della maschera sono importanti nell’esperienza di un laboratorio teatrale. Pertanto a turno i bambini hanno sperimentato la possibilità di cambiare espressione del proprio volto in base alle sensazioni/emozioni che potevano suscitare le quattro stagioni nella loro esperienza personale e nel loro immaginario, creando così una sorta di tableaux vivents.

  • QUARTO INCONTRO

Il quarto incontro si è tenuto il 29 Maggio 2018 dalle h9.45 alle h11.45, con la presenza attiva dell’insegnante Rosa Guerra. I bambini sono sembrati più tranquilli e sereni rispetto all’incontro precedente. Forse nel frattempo sono riusciti ad adattarsi in questi giorni al cambiamento del clima che improvvisamente ha portato caldo e umidità a Manfredonia. Il percorso delle quattro stagioni, condiviso con le insegnanti, ha inevitabilmente condotto il gruppo di lavoro a manipolare, in ogni incontro, oggetti di scena al fine di creare suoni e rumori, sensazioni ed emozioni da raccontare e metterle nello spazio con il proprio corpo prima ancora che con la parola.

L’ESTATE

L’attività legata all’estate si è articolata sulla sperimentazione del movimento dell’acqua come elemento cardine della stagione “Estate”. Il suono del movimento dell’acqua è stato creato e riprodotto soffiando con delle cannucce in bicchieri di plastica riempiti d’acqua. I bambini hanno sperimentato sia le dinamiche piano/forte del suono legato all’acqua sia il movimento dell’acqua stessa.

Questa attività stupisce continuamente i bambini. In particolar modo questo gruppo ha desiderato stare più tempo a lavorare con l’acqua e a creare le bolle con il proprio soffio, forse non solo per ricreare l’immaginario e le sensazioni/emozioni legate all’estate, ma forse anche per ricreare nella propria memoria un ricordo atavico: l’acqua del grembo materno. Diversi studiosi hanno sperimentato che il gioco legato all’acqua e alla produzione di bolle con il soffio, e la schiuma che spesso i bambini piccoli amano riprodurre sulle loro labbra non è altro che un desiderio di ricostruire quel piccolo spazio di grembo materno. L’attività è proseguita con la ricerca del suono della cicala. Il suono della cicala è stato creato e riprodotto con dei fermagli a scatto per capelli: i bambini hanno sperimentato come un oggetto, di uso quotidiano, può diventare altro con la magia del teatro e l’immaginazione.

BURATTINO O MARIONETTA?

Un’altra attività interessante per il gruppo è stato il lavoro fatto sulle parti del corpo come se fossero parti di un burattino mosso dal di dentro o di una marionetta mossa da dei fili invisibili: uno di loro (che si proponeva autonomamente e senza costrizione da parte delle guide o dell’insegnante) era seduto ad una sedia e tutti gli altri a turno cercavano di muovere una parte del corpo cambiando continuamente la posizione del corpo nello spazio. Un lavoro che è partito da piccoli movimenti o anche da un  dettaglio (dito, mano,…) per arrivare a movimenti più ampi (gamba, braccio,busto,…). L’esperienza è stata proposta a tutti, ma solo un bambino si è proposto come burattino/marionetta, perché è stata rispettata la questione legata al contatto fisico di ciascun bambino rispetto all’altro. I restanti bambini hanno lavorato serenamente cercando di muovere delicatamente le parti del corpo dell’amichetto volontario. Quest’ultimo poteva sentire che le parti del suo corpo fossero mosse da fili come una marionetta oppure dal di dentro come un burattino. Dopo l’attività i bambini hanno applaudito spontaneamente perché hanno constatato la difficoltà di questo piccolo esercizio e soprattutto la concentrazione/attenzione che ha retto il loro compagno volontario.

L’incontro si è concluso con il gioco dei nomi come attività ludica al fine di sperimentare ancora altre possibilità della propria voce in relazione al proprio corpo, e ha permesso ad una bimba in particolare di dire il suo nome ad alta voce ( cosa che negli incontri precedenti non si verificava mai)

  • QUINTO INCONTRO

Il  quinto ed ultimo incontro si è tenuto il 04 Giugno 2018 dalle h9.00 alle h11.00, con la presenza attiva dell’insegnante Rosa Guerra. Essendo l’ultimo incontro, subito dopo l’attività di training, con il gruppo abbiamo lavorato molto su giochi/esercizi finalizzati a testare la fiducia di ciascuno nei confronti dell’altro e la capacità di lavoro di gruppo acquisite durante il laboratorio.

A turno un bambino diventava “guida” di un altro bambino che diventava  “partner” che nel frattempo teneva gli occhi chiusi e doveva completamente fidarsi della sua guida. Con una mano la guida portava in giro il partner, scegliendo direzione e andamento, tenendo cura e facendo attenzione che il proprio partner non cadesse e non si facesse male.  Questa attività è piaciuta molto ai bambini e abbiamo notato, in qualche coppia creata a caso, anche una certa sintonia e una forte capacità di abbandonarsi l’un l’altro.

L’attività che invece ha testato la capacità del gruppo di lavorare assieme è risultata poco convincente e ha dato modo a noi esperti di confrontarci con le insegnanti e la responsabile del plesso sulla questione legata alla relazione dell’interclasse dei bambini di 4 anni appartenenti a sezioni diverse .

Il gruppo doveva prendere fisicamente uno dei due esperti che era sdraiato a terra, e condurlo in due punti diversi dello spazio, mostrando attenzione, avendo cura di non fargli male e di non lasciarlo di colpo a terra. Il gruppo si è organizzato in modo tale che ciascuno bambino si occupasse nello specifico di una parte del corpo da sollevare e spostare con cura. Ma tutta l’operazione è stata ripetuta più volte perché il gruppo continuava a non organizzarsi per bene, pertanto le braccia del tutor venivano tirate nella direzione opposta a quelle delle gambe, la testa veniva più volte lasciata di colpo a terra o addirittura presa per capelli.

Soltanto al quinto tentativo il gruppo dei bambini è riuscito ad organizzarsi e a coordinarsi per arrivare tutti ad un obiettivo comune: spostare il corpo dell’esperto da un punto ad un altro senza fargli male.

Alla fine della lezione, e alla luce di questo sofferto esperimento, è stata posta una semplice domanda alle insegnanti: “i bambini di 4 anni hanno mai lavorato assieme in qualche altra attività, oltre al laboratorio di teatro?”. La risposta è stata “No”. Da qui è nata la necessità e il bisogno anche da parte delle insegnanti di capire, pensare e studiare soluzioni possibili con cui i bambini della stessa età (pur appartenendo a sezioni diverse) possano fare attività di gruppo aldilà del laboratorio teatrale, al fine di entrare sempre più nelle dinamiche di gruppo e di sviluppare capacità di stare/lavorare assieme”.

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