Nei panni di un astronomo: il racconto della nostra prima osservazione astronomica

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Nonostante la serata fosse nuvolosa, il cielo ci ha offerto uno spettacolo unico e grazie all’ausilio di un telescopio, per una sera, abbiamo indossato i panni degli astronomi.

Alla fine di un percorso durato quasi un anno, durante il quale sotto la guida di Mario Guarcello, ricercatore astronomo dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo e divulgatore dell’Associazione Palermo Scienza, dopo essere partiti dallo studio della luce per introdurre i metodi astronomici e il funzionamento degli strumenti scientifici usati per osservare i corpi celesti e i fenomeni ad essi relativi, aver studiato pianeti e asteroidi, scoperto il funzionamento del sistema solare e dei pianeti extrasolari, dalle stelle alle galassie, abbiamo vissuto il momento più emozionante, osservando al telescopio quello che finora avevamo visto solo per immagini o attraverso modellini in scala.

Occhi al cielo, accompagnati dalla professoressa Carola Butera, dai nostri genitori e dai fratellini più piccoli che con noi hanno partecipato alla serata osservativa, per scrutare la luna durante la prima nostra serata osservativa e conoscerne da vicino le caratteristiche più importanti, i suoi crateri, che occupano la maggior parte della superficie lunare, le montagne, i fossi e le valli, e apprezzarne i vari terreni che la compongono.

Abbiamo imparato che per osservare la luna nella sua faccia visibile non è fondamentale trovarsi in un’area poco illuminata, lo si può fare anche nel bel mezzo di una città, in notti nebulose o parzialmente coperte di nuvole. Così, posizionato il telescopio nello spiazzale dell’Istituto Comprensivo Antonino Caponnetto, abbiamo goduto di un vero spettacolo.

Osservata al telescopio, la luna sembrava una perla preziosa, in superficie abbiamo subito notato delle macchie scure, visibili anche ad occhio nudo: sono i mari o gli oceani lunari, si tratta di pianure basaltiche, cioè di grandi distese di lava nate da antiche eruzioni di materiale incandescente in seguito all’impatto con meteoriti particolarmente massicci. I mari e gli oceani hanno nomi molto poetici, Mare della serenità, Mare della tranquillitàMare del Nettare, Baia di arcobaleni, Oceano delle Tempeste, per citarne alcuni, mentre i crateri lunari portano i nomi di scienziati, cosmonauti e astronauti. Dal 1919, l’Unione astronomica internazionale si occupa di catalogare gli elementi della superficie lunare e assegnare loro un nome ufficiale, mentre dal 1970 è stata assegnata una nomenclatura anche agli elementi della faccia nascosta fino ad allora sconosciuti.

PASSepartout ci ha regalato una serata davvero speciale e la magica osservazione al telescopio ci ha permesso di mettere in pratica le conoscenze apprese in questi mesi di laboratori.
Sembrava quasi di poterla toccare quella luminosissima palla gigante!

? Ringraziamo INAF Osservatorio Astronomico di Palermo G.S. Vaiana per averci fornito tutte le attrezzature che ci hanno permesso di organizzare questa serata osservativa.

 

EUREKA! I laboratori di Palermo Scienza
A volte i metodi di apprendimento delle materie scientifiche sono ostici e poco stimolanti, ma con Palermo Scienza e con il suo infallibile metodo del gioco-imparo, tutto questo può diventare divertente. Così le scienze e la logica sono entrate nelle classi delle scuole palermitane protagoniste di PASSepartout, il progetto contro la povertà educativa selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini. Un percorso interdisciplinare che ha permesso ai ragazzi e alle ragazze dei quattro istituti palermitani coinvolti nelle iniziative di confrontarsi con un nuovo modo di imparare e con tematiche di interesse scientifico: attraverso laboratori di archeologia, coding, matematica, astronomia, stampa3D, chimica, geologia e mineralogia, hanno imparato concetti anche difficili giocando, osservano e creando modellini.

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