Palermo: un “PASSepartout” per aprire le porte delle scuole di periferia

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Un ampio partenariato, guidato dall’associazione capofila I.S.I. ONLUS, coinvolgerà enti del privato sociale, scuole ed enti pubblici in un progetto della durata di trenta mesi sul fenomeno dell’abbandono scolastico: prende il via, a Palermo, PASSepartout. Azioni-chiave di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica.

Sostenuto dall’impresa sociale Con i Bambini attraverso il Bando Adolescenza, il progetto nato dalla necessità di intraprendere azioni in grado di intervenire sui diversi fattori responsabili della dispersione scolastica, prevede iniziative di coinvolgimento degli studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado di tre quartieri periferici della città, Villagrazia-Falsomiele, Borgo Nuovo e Tommaso Natale, e tutta la comunità educante composta da scuole, famiglie, associazioni e organizzazioni non profit che in questi quartieri operano.

Nonostante gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione mostrino come il fenomeno della dispersione sia in calo (tra 2006 e 2016 la percentuale nazionale di chi a 18 anni risulta avere solo la licenza media è passata dal 20,8% al 13,8%), il divario fra Nord e Sud resta assai alto e tiene accesi i riflettori su uno dei maggiori ostacoli al successo formativo degli studenti. La Sicilia è la regione italiana con il più alto indice di “povertà educativa” e il fenomeno è molto più radicato nel capoluogo, Palermo, che presenta un quadro fortemente deficitario (ad es., i giovani di 15-29 anni che non studiano e non lavorano sono il 39% in confronto al 22% nazionale). Recenti dati dell’Osservatorio Provinciale indicano che l’indice di dispersione scolastica è del 1% nella scuola primaria, del 7,5% nella scuola secondaria di primo grado e del 17% nella scuola secondaria di secondo grado, percentuali tra le più alte nella penisola. Nelle periferie che beneficeranno dell’intervento, caratterizzate da una generale carenza di servizi dedicati al tempo libero, alle opportunità educative e all’apprendimento non formale, i tassi di dispersione toccano punte di oltre il 30% nelle scuole secondarie di secondo grado.

La lettura di questi dati ci aiuta a comprendere la complessità della problematica, per affrontarla attraverso interventi integrati che coinvolgano assieme studenti, insegnanti, genitori e scuola. L’intento del progetto è quello di promuovere nuove competenze, ma anche la motivazione e il piacere ad apprendere degli studenti. In questo senso, è imprescindibile costruire e sviluppare reti stabili che possano legare il sistema di istruzione a quello dei servizi sociali ed educativi.

Ecco perché PASSepartout si propone di connettere scuole e quartieri diversi in un lavoro sinergico di scambio e sviluppo di iniziative. Si va dal supporto scolastico rivolto ai minori che frequentano le scuole, agli interventi mirati per il coinvolgimento degli alunni a rischio drop out, che rischiano cioè di abbandonare la scuola prima del completamento del percorso di formazione, o già dispersi (sono previsti percorsi per il conseguimento della licenza media), e ancora alle attività di sviluppo e rinforzo delle competenze abbinate a momenti di orientamento e consulenza psicologica.

La scuola sarà il nucleo centrale dal quale far partire campagne e iniziative per il contrasto al fenomeno del bullismo, di promozione della cittadinanza per la cura degli spazi comuni e dell’ambiente e laboratori tecnico-scientifici che permettano di affiancare la pratica e gli esperimenti alla didattica tradizionale. Anche lo sport avrà un ruolo importante e sarà un altro indicatore dell’opportunità educativa: gli studenti potranno frequentare corsi di ginnastica artistica e acrobatica, minibasket e arti marziali e partecipare a manifestazioni sportive o a seminari informali sul valore dello sport. Si proverà insomma a sperimentare nuovi modi di fare didattica, trasformando aule, palestre e giardini scolastici in nuovi spazi di socializzazione da frequentare anche al di fuori delle ore curricolari, così da apportare innovazioni ai modi dell’apprendimento. Gli adolescenti potranno sviluppare nuove abilità e tutte quelle soft skills come l’autostima, la resistenza allo stress o la capacità di pianificare, ma anche quelle caratteristiche trasversali funzionali al superamento delle difficoltà scolastiche.

Le iniziative calendarizzate raggiungeranno anche i genitori che, assieme ai figli adolescenti, saranno gli attori protagonisti del coordinamento delle attività; verranno inoltre attivati sportelli di ascolto per supportare la loro funzione educativa e la loro partecipazione attiva nella comunità di riferimento.

Tutte le azioni saranno accompagnate e monitorate dagli insegnanti delle scuole partecipanti: questo permetterà ai docenti di appropriarsi di nuove risorse e strategie utili nella propria attività di educatori e nel confronto con i propri colleghi.

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