La testimonianza di una mamma del Principe di Piemonte: Panthakù è un’esperienza bellissima

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Diceva il direttore della fotografia statunitense Bill Butler che la passione è l’ossigeno dell’anima. E alle volte le passioni possono trasformarsi in qualcosa in grado di cambiare, se non il nostro destino, sicuramente il nostro modo di approcciarci al mondo esterno.

E’ il caso della giovanissima Francesca Patria, alunna della seconda media della scuola Principe di Piemonte di Santa Maria Capua Vetere, tra le fedelissime del laboratorio teatrale che Nicolantonio Napoli, anima di Casa Babylon, porta avanti nell’ambito del progetto con Ai.Bi. capofila “Panthakù. Educare dappertutto”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Lo spiega chiaramente sua madre Elisabetta Munno: “Mia figlia era un po’ chiusa e taciturna – racconta – Adesso, grazie a questa bellissima esperienza, si è aperta maggiormente alla relazione con gli amici e questa passione sta talmente crescendo in lei che sta pensando anche di seguire, in futuro, corsi professionali, come la scuola di Gigi Proietti o di dedicarsi al doppiaggio. Quindi ritengo che questo percorso sia stato doppiamente formativo per lei”.

Complice uno zio che da anni vive tra le tavole di legno del palcoscenico, Francesca si è dunque innamorata del teatro, fino a pensare di volerne fare una professione. “Il merito principale è del tutor Napoli che non è visto dai ragazzi come un professore, ma quasi come una persona di famiglia con la quale essere liberi di sperimentarsi – racconta Elisabetta – Grazie a lui i ragazzi hanno fatto squadra e sono costantemente incentivati a migliorare la mimica o la dizione”.

Il laboratorio ha avuto anche una funzione “psicologica” nei difficili giorni di quarantena che abbiamo vissuto: “Mia figlia, come i suoi coetanei, ha accusato il colpo, anche se io ho cercato di esserle sempre molto vicina e mi sono sforzata ogni giorno di farla distrarre, tenendo la tv accesa su film e serie più che su telegiornali e programmi di approfondimento dedicati al Coronavirus – continua la mamma – L’appuntamento fisso con le videolezioni è stato importante per darle un segnale di continuità e di normalità”.

Le lezioni che infatti si svolgevano “live”, dal lockdown in poi si sono spostate sul digitale, per non perdere il lavoro finora svolto. E l’on line sarà il palcoscenico privilegiato attraverso il quale i giovanissimi attori potranno dare prova del loro talento nel saggio finale che vedrà la conclusione tra poco, ancora top secret.

 

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