DNA, cellule e organi interni: grazie ad Ai.Bi. e Vela al Denza saranno spiegati con i Lego
di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini
L’esperienza della prof. Letizia Somma dell’IC Denza di Castellammare di Stabia con il laboratorio di educazione non formale del progetto Panthakù
Lei si chiama Letizia Somma e insegna Matematica e Scienze all’istituto comprensivo Denza di Castellammare di Stabia. L’anno scorso è stata allieva. Quest’anno è una “facilitatrice”, cioè aiuta gli esperti dell’Associazione Vela a far comprendere ai suoi colleghi come, attraverso i mattoncini Lego, sia possibile facilitare l’apprendimento degli alunni.
La sua reazione da “studentessa” è stata la stessa riscontrata oggi nelle vesti di docente: perplessità e stupore. “Diciamocelo, all’inizio anch’io, come stanno facendo ora i miei colleghi, mi domandavo come fosse possibile insegnare le materie di studio attraverso i Lego. Poi mi sono dovuta ricredere totalmente e sto cercando di farlo capire anche a chi mi sta seguendo in questa piacevolissima avventura”.
La prof non ha ancora sperimentato sul campo, con i suoi studenti, le potenzialità della innovativa metodologia, ma non vede l’ora di farlo. “Sono molto curiosa di vedere come reagiranno i ragazzi – dice – sono certa che resteranno tanto felici”.
Il programma è già pronto: “appena possibile li metterò al lavoro sulla cellula e sul Dna, ma anche sull’analisi degli organi interni – racconta – a partire dal fantastico mondo dell’apparato digerente”.
Ma perché la metodologia Lego l’appassiona tanto? “Perché costringe ad avere alti livelli di attenzione – precisa l’insegnante – La manipolazione dei mattoncini e la conseguente costruzione di forme che devono “narrare” un concetto, mette in moto circuiti mentali che la semplice lettura di un testo non ti consente”.
Ecco perché questo approccio può rivelarsi una metodologia vincente anche per avvicinare a materie reputate più complesse i ragazzi meno inclini allo studio tradizionale.
Un principio che sposa in pieno la mission di “Panthakù. Educare dappertutto”: essere sempre al fianco dei ragazzi, dei loro docenti e delle loro famiglie, per scongiurare la dispersione scolastica e per combattere le povertà educative.
Chissa che faccia faranno gli alunni del Denza quando si ritroveranno a studiare con i mattoncini che hanno accompagnato la loro infanzia. Ve lo racconteremo presto.
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